La commissione australiana sulla concorrenza ha chiesto a Apple e Google di offrire agli utenti più scelta in merito alle app preinstallate di serie.
In una relazione interlocutoria (qui in PDF) l’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) ha espresso preoccupazione su come Apple e Google gestiscono le app preinstallate di serie; in particolare, l’autorità evidenzia che le due aziende compongono un duopolio che porta gli utenti a prediligere le loro app anziché app di terze parti.
“È necessario che i consumatori abbiano più scelta, offrendo la possibilità di cambiare qualsiasi app preinstallata di default sui loro dispositivi che non sia una funzionalità fondamentale del telefono”, si legge nel report. “Questo fornirebbe ai consumatori maggiore controllo nello scegliere l’app che meglio soddisfi le loro esigenze, promuovendo una più vivace concorrenza a valle dei market per le app”.
Tra le ipotesi indicate come soluzioni, l’uso di “ballot screen” (sulla falsariga di quanto accadde con Windows per la scelta del browser, un obbligo imposto nel 2010 dalla Commissione Europea a Microsoft) per permettere all’utente di scegliere le app predefinito.
In Russia Apple è stata obbligata a suggerire alcune app da installare sull’iPhone al primo setup del telefono, permettendo all’utente di consentire l’installazione di app approvate dal governo, in conformità a quanto previsto da una nuova legge dal Ministero per gli Affari Digitali.
Nel report di 165 pagine dell’autorità australiana si evidenziano limiti nei meccanismi di pagamento, la necessità di maggiore trasparenza e di sottolineare agli utenti il ricorso ad app di terze parti.
Recentemente l’ACCC ha indagato anche sul mercato di browser per dispositivi mobili, arrivando a conclusioni simili; prima di chiedere l’implementazione di un balltot screen, vuole ricevere feedback dai consumatori sull’efficacia della proposta, ed ha allo studio misure alternative.