Nel Maryland un’app permette ai proprietari di case di affittare le piscine presenti nelle loro strutture, una possibilità che divide la popolazione di Montgomery County, e ora il governo locale vorrebbe regolamentare questa forma di fitto temporaneo.
Chi non gradisce l’app, lamenta vicini indesiderati che affollano continuamente tranquille vie residenziali. “Il nostro isolato è stato travolto”, riferisce al Washington Post Constance Kiggan, spiegando che la zona è una delle prime dove sono in corso di sperimentazione queste possibilità negli USA.
App di questo tipo permettono di affittare piscine, palestre in casa e cortili, e non sono per lo più regolamentate. Diverse giurisdizioni, dalla città di San Jose, a città varie nello Stato del New Jersey e del Wisconsin, hanno tentato di vietare questa tipologia di affitti o regolamentarli, o quantomeno predisporre regole affinché le piscine private siano fittate tenendo conto di standard di sicurezza previsti per le piscine pubbliche (garantendo sicurezza e igiene).
Molti proprietari delle abitazioni sono attratti dai guadagni facili possibili dal fitto delle piscine in giardino, possibilità offerta dalla legislazione non chiara, e dalla mancanza di normative specifiche senza le quali non si comprende il limite di ciò che è possibile e ciò che non è fattibile.
Le principali lamentele riguardano i rumori molesti che infastidiscono gli altri vicini, persone che si ritrovano estranei nei cortili condominiali, strade trafficate, la riduzione dei parcheggi su strada.
I proprietari di alcune case con piscina si sono limitati a collocare cartelli con le indicazioni del tipo che si nuota a proprio rischio e pericolo, e che le piscine non sono sorvegliate da bagnini. In Italia nelle piscine turistiche e collettive è obbligatoria l’assistenza ai bagnanti, assicurata durante tutto l’orario di funzionamento della piscina.
Per quanto riguarda piscine di strutture turistico – recettive, campeggi, villaggi turistici e affini, si fa riferimento al Decreto del Ministero dell’Interno del 18 marzo 1996 (“Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi”) e accordi tra a il Ministro della salute e le Regioni per aspetti igienico-sanitari.
In Italia il governo sta valutando un sistema per regolare gli affitti brevi delle case, inclusi quelli via Airbnb, ritenuti una delle cause principali del caro affitti nelle grandi città.