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Una delle novità alla quale Apple sta lavorando è il nuovo file system denominato Apple File System, siglato APFS presentato per la prima volta alla WWDC 2016. È intenzione di Apple rilasciarlo in versione definitiva nel 2017 e ha integrato alcune delle funzionalità previste nella beta di macOS Sierra, versione preliminare del futuro sistema operativo, fornita agli sviluppatori.
Piani simili a quelli attuali erano stati previsti da Apple nel 2007, con l’introduzione del supporto allo ZFS, filesystem progettato da Sun Microsystems. Apple aveva integrato il supporto in sola lettura al file system ZFS nelle versioni preliminari di OS X 10.5 Server ma non riuscì ad accordarsi con Sun e abbandonò definitivamente il progetto nel 2009, in concomitanza con l’acquisizione di Sun da parte di Oracle.
Il nuovo APFS, è un filesystem moderno, pensato per essere integrato in iOS, OS X, tvOS e watchOS. Nei primi documenti disponibili per gli sviluppatori, Apple spiega che è ottimizzato per lo storage Flash/SSD, integra funzionalità per la cifratura forte, il supporto dei metadati copy-on-write (una tecnica il cui scopo è la riduzione delle operazioni di duplicazione delle risorse del sistema), lo space sharing, il cloning di file e cartelle, gli snapshot (utile per i backup incrementali), directory sizing (consente di ottenere più velocemente dettagli sulle dimensioni di cartelle e sottocartelle) e varie migliorie alle fondamenta tipiche di un filesystem.
Il meccanismo di copy-on-write riduce le possibilità di errori in caso di crash durante le operazioni di copia. Il supporto sparse file consente di occupare in maniera più efficiente lo spazio nei casi in cui il file sia prevalentemente vuoto permettendo di risparmiare spazio. L’APFS consente anche di gestire in modo nuovo le partizioni, consentendo di ridimensionarle in modo non distruttivo.
Apple spiega che al momento container e partizioni APFS possono essere create e gestite con il comando hdiutil del Terminale. È bene tenere presente che si tratta di un’implementazione preliminare; molte cose potrebbero cambiare in futuro e i volumi APFS creati oggi potrebbero essere inaccessibili in futuro. Tra i limiti dell’implementazione attuale: l’impossibilita di usare questo filesystem per i dischi di avvio, il supporto esclusivo al case sensitive (distingue maiuscole e minuscole); questi volumi non sono al momento utilizzabili per i backup con Time Machine, non è supportata la cifratura con FileVault e non sono al momento supportate le unità Fusion Drive.