Microsoft è ancora una volta sotto pressione, accusata dagli sviluppatori russi di Kaspersky Labs, di voler spingere l’antivirus di serie con il sistema, a discapito dei concorrenti. Lo scorso autunno, Kaspersky si è già rivolta al Servizio federale anti-monopoli russo citando in giudizio Microsoft riguardo le violazioni delle normative antitrust. Ora una simile citazione è stata presentata alla Commissione europea e all’autorità antitrust tedesca (Bundeskartellamt).
Secondo Kaspersky, Microsoft usa la sua posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per promuovere sempre tenacemente il proprio antivirus Windows Defender, a discapito di altre soluzioni scelte in precedenza dall’utente, cercando in tutti i modi di convincerlo a usare le soluzioni di Redmond e limitando funzionalità per gli antivirus concorrenti.
Già in passato ci sono state discussioni in merito sulla questione. Microsoft, ad esempio, proibiva agli sviluppatori di antivirus indipendenti di visualizzare avvisi sulla scadenza delle licenze, visualizzavano gli avvisi del sistema di Windows (nel Windows Security Center) e riattivando l’antivirus di sistema quando le soluzioni di sicurezza concorrenti, scadevano.
“Questo tipo di politica” spiega Kaspersky, “ha portato a una riduzione significativa del numero di rinnovo delle licenze e allo stesso tempo a un aumento della quota di mercato di Defender”. “Questo perché quando l’antivirus di terze parti scadeva, Microsoft attivava silenziosamente Defender (senza nemmeno chiedere conferma all’utente)”. “Per fortuna, non molto tempo dopo aver denunciato le violazioni della normativa antitrust, è stato rimosso il divieto di inviare notifiche meno di cinque giorni prima della scadenza di un antivirus”.
“La monopolizzazione in qualsiasi settore – spiega ancora Kaspersky – porta alla stagnazione e al degrado e dà il via libera a raggiri e a imbrogli dietro le quinte (e niente di tutto ciò è negli interessi del consumatore). Ma nella monopolizzazione della cybersicurezza tutto questo è potenzialmente più pericoloso dal momento che potrebbe disattivare decine di milioni di computer nel mondo e potrebbe minacciare anche le infrastrutture critiche: i membri del sottobosco criminale informatico piacerebbe tanto avere a che fare con un solo antivirus installato ovunque”.