Apple ha tempo ancora qualche giorno per la presentazione della sua risposta scritta alla richiesta di chiarimenti sulle politiche di gestione del negozio iTunes in Europa, sospettato dall’Unione di infrazione alle leggi per il libero commercio in vigore in Europa. La decisione di spostare la data dalla mezzanotte di ieri sarebbe stata assunta dopo che Universal Music, con Apple e tutte le altre grandi case discografiche coinvolta nella vicenda, ha chiesto ed ottenuto un “breve differimento” per il completamento della documentazione.
Quello concesso ieri è il secondo spostamento di data. Inizialmente Apple e le case discografiche dovevano rispondere entro il 4 giugno. Su specifica richiesta delle parti in causa la data era stata spostata alla mezzanotte di ieri.
L’Unione ha confermato di avere tra le mani al momento solo una risposta. A consegnarla è stata una società non precisata già entro la data originaria del 4 giugno. Una seconda società , anche questa non precisata, avrebbe consegnato la risposta entro la data di ieri mentre altre due dovrebbero farlo entro il 29 giugno.
Ricordiamo che l’Ue ritiene non rispondente alle norme sulla libera circolazione delle merci la restrizione all’acquisto delle canzoni imposta ai cittadini europei che possono comprare musica solo da negozi nazionali. Grazie a questa politica le case discografiche (prima ancora di Apple) possono imporre prezzi differenti per ciascuna delle nazioni dell’Unione, una possibilità che si concretizza nei costi più alti nel Regno Unito rispetto al resto dell’Ue, costi che i cittadini della Corona non possono eludere come potrebbero fare per qualunque altro prodotto comunitario andando ad acquistare le canzoni digitali altrove.