Il differimento di alcuni giorni ottenuto dalla commissione europea non è stato sfruttato da Apple. La società di Cupertino, infatti, ha consegnato ieri, prima della mezzanotte, la documentazione che l’Unione le aveva chiesto per spiegare le pratiche commerciali istituite per vendere musica on line.
Nel corso della serata di ieri l’Ue aveva fatto sapere di avere concesso ad alcune delle realtà coinvolte nel caso antitrust alcuni giorni in più per rispondere alle sue richieste di chiarimenti precisando, senza però fornire ulteriori indicazioni, che una delle società aveva già consegnato la documentazione. Evidentemente questa società era proprio Apple.
L’Unione, attraverso un portavoce, ha detto di essere ora al lavoro per studiare la documentazione prodotta e che l’esame sarà accurato e approfondito.
Come noto l’Ue ritiene che il vincolo stabilito tra musica e negozi nazionali presso i quali possono acquistare solo i cittadini di una specifica nazione, sia contrario allo spirito con cui è stata fissata la regola della libera circolazione dei beni e dei servizi. In conseguenza di questa pratica, infatti, si possono fissare prezzi specifici per ogni nazione e obbligare i cittadini a comprare a quel prezzo senza dare loro la possibilità di andare sul mercato europeo per trovare quelli più convenienti.
Apple aveva già informalmnente risposto ai dubbi dell’Ue sostenendo che avrebbe volentieri aperto un unico negozio nazionale se non fosse stata obbligata a fare altrimenti dalle case discografiche.