L’antitrust avrebbe aperto un procedimento per inottemperanza nei confronti di Apple. L’azione, citata da un lancio di ADN Kronos, avrebbe a che fare con le sanzioni ricevute nel contesto del ben noto procedimento per scorretta informazione sui diritti di garanzia dei clienti e di alcuni dei loro diritti sulle garanzie biennali che era già costato 900mila euro di sanzione alla filiale italiana di Cupertino e altre società ad essa correlate.
ADN Kronos sostiene che sarebbero alcune lacune che perseverano nella comunicazione sui diritti dei consumatori ad avere sollevato l’attenzione dell’Antitrust. Dove Apple abbia mancato ADN Kronos non lo dice, ma non dovrebbe essere a questo punto sul sito o nel marketing di Apple Care, visto che a metà maggio il TAR del Lazio aveva stabilito che Apple forniva, ovviamente dopo le pressioni dell’Antitrust, informazioni corrette sull’argomento.Resta l’ipotesi che siano le comunicazioni in negozio o quelle fornite ai clienti per altri mezzi a suscitare i sospetti dell’Antitrust. Insomma, le diciture di garanzia, come dice il TAR del Lazio, sono corrette, ma non è detto che lo sia il sistema con cui vengono informati direttamente chi acquista i prodotti Apple.
Non sarebbe dunque da escludere del tutto neppre il fatto che nel mirino dell’Antitrust restino le pratiche sulla garanzia biennale. Ricordiamo che l’organismo di garanzia aveva sanzionato Apple per non avere riconosciuto in maniera corretta i diritti dei consumatori sui difetti di conformità dei suoi prodotti, «ostacolando l’esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno». Nei fatti, era l’accusa giunta anche da alcune associazioni di consumatori, Apple avrebbe obbligato il cliente a sostenere l’onere della prova della mancata conformità, quando invece sarebbe il costruttore a dover presentare al cliente una prova di conformità. La differenza non è irrisoria, visto che se valesse l’interpretazione di Apple, chi subisce un guasto nel secondo anno di garanzia, per opporsi ad un rifiuto della riparazione da parte di Apple, avrebbe la necessità di reclutare un perito che dovrebbe poi a sua volta svolgere complesse ricerche su materiali e componenti, per portare poi Apple in tribunale.
La vicenda è di grande interesse internazionale. Apple per le stesse ragioni per le quali è stata messa nel mirino dell’Antritrust italiano, è sotto osservazione anche in numerosi paesi d’Europa dove valgono le stesse regole che valgono anche in Italia.
In attesa di chiarimenti sui dettagli della procedura che l’Antitrust ha avviato nei confronti di Apple, vale la pena di ricordare che se fosse riconosciuta l’inadempienza, la sanzione sarebbe di 300mila euro. Successivamente ci sarebbe il blocco alle vendite per un mese.
