Il lato oscuro della forza, secondo Steve Jobs. E un nome che è un pezzo di storia. Il portatile per definizione, creato da Ibm e oggi portato avanti da Lenovo è qualcosa di più che un semplice computer da borsa. Uno dei più gustosi dettagli ad esempio sta nel nome. Viene dal motto di Intel, “Think”, che il Ceo di Ibm Thomas J. Watson usava per motivare i suoi dipendenti. Ci credeva talmente che lo aveva fatto stampare anche sulla copertina dei blocchi per gli appunti (“pads” in inglese) che venivano distribuiti con il materiale da cancelleria agli impiegati. L’idea fu di chiamare “blocco per pensare”, cioè “think-pad” il computer. Sempre su quel “Think” Steve Jobs costruì la sua campagna di differenziazione dalla sua vera bestia nera, con la serie di spot Think Different. (Per Steve Jobs era Ibm e non Microsoft il vero nemico, e poi sarebbe diventato, negli ultimi anni di vita Google che lo aveva accoltellato alle spalle collaborando e poi copiando iOS per realizzare Android, con la complicità del “grande vecchio” della tecnologia Eric Schmidt).
Il design del ThinkPad è iconico e venne creato da Richard Sapper. L’ispirazione, lo sappiamo tutti, è la scatola del Bento giapponese, cioè la scatola di legno laccato con chiusura a incastro che viene usata nell’arcipelago del Sol Levante per portare il pranzo sul lavoro o in viaggio. In pratica, la gavetta (o schiscetta, alla lombarda) giapponese. Anche il colore ufficiale del trackpoint, l’originale joystick che permette di muovere il puntatore (in inglese viene amichevolmente chiamato “nipple”, capezzolo) del ThinkPad, che per il resto è tutto nero, richiama proprio la laccatura dei Bento: è rosso magenta, a causa delle normative di sicurezza di Ibm.
ThinkPad è nato giusto 25 anni fa. Nell’aprile 1992 si ebbe l’annuncio del modello 700T, che però era un prodotto per sviluppatori. Solo in ottobre fu reso disponibile la pubblico assieme ai modelli 700 e 700C. Il ThinkPad è finito al MoMA di New York assieme a molti altri pezzi di design moderno (tra cui vari computer prodotti da Apple). La dotazione tecnologica del primo modello commercializzato è abbastanza distante da quello a cui siamo abituati oggi: aveva un processore da 25 MHz e pochi mega di memoria.
Alcune cose oggi sono molto diverse, e non solo la potenza di calcolo. I trackpoint venivano realizzati con la gomma ritagliata dalle ruote per i carrelli delle montagne russe, che secondo gli ingegneri di Ibm aveva la consistenza e resistenza giusta. I cuscinetti di gomma sotto la base del ThinkPad invece avevano una forma ispirata ai polpastrelli delle zampe dei gatti, animali che evidentemente i progettisti di Armonk consideravano tra i più “stabili” in assoluto.
Oggi i ThinkPad sono realizzati in vari materiali. Lo X1 Carbon è stato il primo ad essere fatto in fibra di carbonio, anche se dal 1992 la scocca di questi portatili è complessivamente in composito con inserti di carbonio e altri materiali. Alla fine degli anni Novanta Ibm realizzò anche una serie, quella dei ThinkPad 800, basata su Ibm AIX (lo Unix di Ibm) che aveva come processore il PowerPC prodotto da Ibm e Motorola anche per i computer di Apple.
Sappiamo che il ThinkPad non fu il primo computer ad andare nello spazio: questo record tocca al Grid Compass progettato da Bill Moggridge, ma i ThinkPad sono diventati a lungo lo strumento di lavoro per gli astronauti (e a oggi vengono ancora certificati dalla Nasa per l’uso nella Stazione spaziale internazionale) e sappiamo anche che non è stato il primo computer portatile della storia o il più antico marchio di computer portatili in circolazione (il Dynabook è nato nel 1989 e viene ancora commercializzato in Giappone, mentre il Travelmate di Texas Instruments è del 1990 ed è ancora in uso) ma è il più diffuso con 130 milioni di pezzi venduti. Se li allineassimo tutti, avremmo una cintura che copre la circonferenza della Terra.
Uno degli aspetti più singolari del design dei ThinkPad, che richiama ancora una volta il Giappone, è la forma delle ventole, ad “ala di gufo”, lo stesso design che viene utilizzato dagli Shinkanzen giapponesi, i treni ad alta velocità che per primi hanno usato questa soluzione aerodinamica per abbattere in maniera notevole il rumore nella corsa.
Se paragoniamo i ThinkPad di ieri a quelli di oggi, a parte il processore più veloce (di circa 112 volte per la versione con CPU da 2,8 GHz nel modello più rapido), possiamo vedere anche le dimensioni: il ThinkPad X1 Carbon è 3,5 volte più sottile e 3 volte più leggero del 700C.
Negli anni ThinkPad si è guadagnato un forte seguito non solo a livello aziendale e la cinese Lenovo, che ha comprato la linea dei portatili assieme al resto del business dei personal computer di Ibm (e più di recente dei server basati su Intel) ha mantenuto quasi inalterate le caratteristiche di base, anche se c’è chi potrebbe osservare che la tastiera ha subito una non gradita trasformazione, perdendo la fila di tasti multifunzione e una serie di scorciatoie e funzionalità che solo di recente sono state parzialmente recuperate.
Però Lenovo ha avuto la sensibilità di pensare anche a chi è davvero affezionato ai ThinkPad con un modello più di design che celebra l’anniversario di ThinkPad e i 25 anni della serie. Si tratta del ThinkPad Anniversary Edition 25 basato su Intel Core i7-7500U con scheda grafica Nvidia Ge3Force 940MX e display da 14 pollici touch. A renderlo un erede che celebra esplicitamente i 25 anni della linea è il design ispirato fortemente al 700C.
La versione Anniversary sarà prodotta in quantità limitata e verrà distribuita solo in alcuni paesi, tra i quali probabilmente anche l’Italia, dove comunque è previsto che venga utilizzata per attività promozionali con clienti e partner di Lenovo.
“Il ThinkPad ha contribuito a rivoluzionare il modo di lavorare. Business, istruzione, sanità, supply chain e finanza sono solo alcuni dei segmenti che sono stati trasformati dal mobile computing negli ultimi venticinque anni”, ha detto Gianfranco Lanci, Presidente e COO di Lenovo. “Ma anche i prossimi venticinque anni saranno per le nuove generazioni un’opportunità per scoprire il ThinkPad e le sue caratteristiche leggendarie. Finché i clienti avranno esigenze particolari e difficili da risolvere, ci sarà sempre un ThinkPad ad aiutarli”.
“Il design di ThinkPad crea una perfetta combinazione tra forma e funzionalità. Bilancia un’estetica sofisticata, la migliore user experience e la sua famosa tecnologia avanzata per offrire un prodotto di alto livello”, dice David Hill, già Chief Design Officer di Lenovo. “Ancora oggi, 25 anni dopo il lancio del modello 700C, il nuovissimo X1 Carbon si riconosce immediatamente come un ThinkPad”.
Ancora oggi, Anniversario di ThinkPad, questi computer vengono progettati in Giappone in un centro coordinato da Arimasa Naitoh, già responsabile degli Yamato Labs e conosciuto come “il papà dei ThinkPad”. “ThinkPad, dal modello 700C fino all’ultimo arrivato della serie X1, ha dimostrato di essere in grado di contribuire alla digital trasformation delle aziende e di offrire ai clienti una mobilità senza compromessi”, dice Naitoh. “Il nostro team di ingegneri immagina un futuro dove ThinkPad continua a creare nuovi segmenti e arricchire ulteriormente l’esperienza d’uso dei clienti, nella cui vita la tecnologia è sempre più presente”.