Nelle scorse settimane abbiamo avuto in prova Roav C1, la prima dashcam di Anker. A chi ci segue il nome di questo produttore non suonerà certamente come nuovo visto che seguiamo il brand da anni in quanto capace di sfornare prodotti di alta qualità a prezzi molto spesso abbordabilissimi. La società si occupa principalmente di cavi e batterie ma di recente ha allargato i propri orizzonti concentrandosi anche su altri prodotti di elettronica, senza avere però la presunzione di voler strafare e portando sugli scaffali prodotti mirati e capaci di affrontare quelli della concorrenza a testa alta.
Con la dashcam in prova la musica non cambia: abbiamo infatti esperienza con prodotti di questa categoria e quella di Anker, nonostante arrivi a poco più di un anno di distanza dai primi esemplari di altri brand avuti in prova in redazione, si è dimostrata una videocamera per la tutela dell’automobilista eccellente. Ecco come sono andati i nostri test.
Com’è fatta
Roav C1 non è tra le più piccole camere di questo tipo in commercio per il semplice motivo che ospita, sul retro, uno schermo LCD da 2.4‘’ (4.3 x 3.5 centimetri) con tasti capacitivi utile non solo per verificare in tempo reale il corretto orientamento della videocamera (si può inclinare manualmente per aggiustare l’inquadratura) ma anche per personalizzare le varie impostazioni oppure rivedere rapidamente le registrazioni.
Misure: 7.7 x 6.3 x 2.2 centimetri
Peso: 125 grammi
Il corpo è realizzato quasi interamente in plastica satinata di ottima qualità: soltanto i due lati piatti, in uno dei quali si trova un solo ed ampio pulsante di accensione, sono costruiti in alluminio spazzolato: rappresentano in realtà l’unica parte visibile del robusto telaio in metallo che costituisce la dashcam e che influisce nell’aumento del peso del prodotto.
La forma è piuttosto squadrata, si tiene bene in mano e si aggancia al parabrezza attraverso una piastra con adesivo 3M: a quest’ultima si può facilmente sganciare tirandola da un lato, per sfilarla e interagire con più facilità con lo schermo.
Su uno dei due lati c’è un piccolo altoparlante per poter ascoltare l’audio delle registrazioni o le segnalazioni dell’assistente vocale (all’accensione, ad esempio, se non abbiamo inserito una scheda di memoria ci verrà segnalato appunto “Please insert TF card”), sul bordo superiore c’è l’ingresso microSD mentre di lato invece troviamo la presa microUSB per l’alimentazione e ricarica della batteria interna e il piccolo pulsante di Reset (raggiungibile solo con la punta di uno stuzzicadenti o strumenti simili).
Come funziona
E’ la dashcam più semplice mai provata dalla nostra redazione fino ad oggi. Per utilizzarla non bisogna far altro che inserire la scheda microSD e premere il pulsante di accensione: la camera comincerà automaticamente a registrare consecutivamente brevi clip di pochi minuti ciascuno, cancellando automaticamente i meno recenti nel momento in cui la memoria è satura.
Al primo utilizzo è consigliabile formattare la microSD utilizzando l’apposita funzione all’interno delle impostazioni, personalizzando i vari parametri in base alle proprie esigenze.
Le impostazioni
Dalle impostazioni è possibile regolare:
Risoluzione: 1080p 30fps / 720p 30fps / 720p 60fps
Loop video: 1 min / 3 min / 5 min / 10 min
Sensibilità: Bassa / Media / Alta / OFF
Modalità parcheggio: Bassa / Media / Alta / OFF
WiFi: On / OFF
Data
Lingua
Screen saver: 30 sec / 60 sec / OFF
Segnale acustico: On / OFF
Reset impostazioni predefinite
Formattazione microSD
Stampa data: On / OFF
Frequenza: 50 Hz / 60 Hz
Info versione (nel caso dei nostri test è la 7.6)
L’applicazione
Uno dei piccoli vantaggi di questa dashcam risiede nel collegamento WiFi al cellulare. E’ infatti possibile scaricare l’app Roav per iPhone e Android per poter accedere alle impostazioni direttamente dallo smartphone, dal quale è anche possibile rivedere ed eventualmente scaricare in locale le registrazioni.
In questo modo non si dovrà neanche sganciare la dashcam dal parabrezza per interagire con il menù: è sufficiente attivare il WiFi dello smartphone, collegarsi alla telecamera ed avviare l’app per avere tutte le funzioni raccolte all’interno di un’unica schermata.
Come va
Per quanto riguarda la qualità di ripresa alleghiamo un nostro eloquente test video:
Di questa dashcam ci è sinceramente piaciuta la sua facilità di utilizzo. Saliti in macchina non resta che agganciarla alla piastra (se non si utilizza la modalità parcheggio) e accenderla. La registrazione parte automaticamente dopo pochi secondi. Arrivati a destinazione è sufficiente spegnerla tenendo premuto per un secondo il tasto di accensione e sganciarla dalla piastra se lo si desidera.
A tal proposito, l’unico punto negativo riscontrato è nella sensibilità del tasto di accensione: basta sfiorarlo per premerlo accidentalmente e accendere la dashcam. Speriamo che in un futuro aggiornamento firmware la società modifichi il click per l’accensione, programmandolo magari con una pressione prolungata di almeno un secondo per evitare appunto le accensioni accidentali.
Rivedere le registrazioni è altrettanto semplice e intuitivo: è sufficiente premere il tasto File per accedere alle registrazioni, quindi selezionarle attraverso i tasti freccia e avviare la riproduzione video.
Non supera l’ora di autonomia , quindi utilizzarla senza fili può far comodo per i piccoli spostamenti casa-lavoro mentre diventa necessario collegarla alla presa accendisigari dell’auto: inclusi nella confezione ci sono il cavo microUSB lungo 3.2 metri (possibile così instradarlo intorno al parabrezza per evitare cavi penzolanti) e il caricatore con 2 USB, una delle quali si può eventualmente utilizzare per ricaricare anche uno smartphone.
L’uso a batteria può invece fare davvero la differenza con la modalità parcheggio : qui infatti i sensori integrati rilevano eventuali movimenti dell’auto in sosta avviando prontamente la registrazione del filmato. Ad esempio, nel caso in cui un’altra autovettura urti frontalmente durante la manovra di parcheggio, saremo in grado di conoscere la sua targa e procedere eventualmente con la denuncia per il sinistro qualora quest’ultimo tenti la fuga. Ovviamente si tratta di una funzione limitata al campo inquadrabile: un tamponamento posteriore può essere filmato soltanto se si posiziona la telecamera sul retro, così come la registrazione di un eventuale urto laterale avrebbe senso soltanto se la telecamera è in grado di inquadrare la targa dell’autovettura colpevole del danno.
Altre specifiche tecniche
Angolo di campo della videocamera: 145 gradi
Watermark removibile (il marchio ROAV visibile nel nostro video nell’angolo in alto a sinistra)
Menu localizzato anche in italiano
Supporto microSD fino a 32 GB, volendo anche schede da 64/128 GB purché vengano preventivamente formattate in FAT32 dal computer.
Info di registrazione
Una scheda da 8 GB ha spazio per archiviare fino a 80 minuti di registrazione a 1080p @30fps, 90 minuti a 720p @60fps oppure 120 minuti a 720p @30fps
Una scheda da 16 GB ha spazio per archiviare fino a 160 minuti di registrazione a 1080p @30fps, 180 minuti a 720p @60fps oppure 240 minuti a 720p @30fps
Una scheda da 32 GB ha spazio per archiviare fino a 320 minuti di registrazione a 1080p @30fps, 360 minuti a 720p @60fps oppure 480 minuti a 720p @30fps
Conclusioni
Anker Roav C1 è un’eccellente telecamera per la difesa dell’automobilista. Funziona con cavo oppure a batteria, offre la modalità parcheggio e la qualità di registrazione (Full HD) è tale da permettere di visualizzare in chiaro anche i piccoli dettagli, come ad esempio il numero di targa dei veicoli nelle vicinanze.
E’ facilissima da usare e il collegamento WiFi allo smartphone è ancora più utile in caso di sinistro, per scaricare rapidamente una copia delle registrazioni sul telefono ed inviarle rapidamente tramite email a chi di dovere.
Prezzo al pubblico
Anker Roav C1 è in vendita su Amazon per 99,99 euro.