Negli anni abbiamo provato diverse torce elettriche, non solo di Anker ma anche di altri brand e che differivano principalmente per dimensioni e potenza luminosa. L’ultima arrivata Anker Bolder LC40, che abbiamo utilizzato proprio in questi giorni, si è rivelata essere il compromesso ideale in ottica dimensioni, potenza ed usabilità, sebbene manchi ancora qualcosa per renderla davvero perfetta.
Anker Bolder LC40, com’è fatta
Come tutte le altre torce della famiglia Anker (a proposito, se volete dare un’occhiata alle recensioni degli altri modelli le trovate qui e qui) tutta la struttura è realizzata in solido metallo, con levigature tridimensionali che ne migliorano la presa.
La prima differenza consiste nell’assenza di parti mobili: abituati agli altri modelli abbiamo subito provato a tirare la testa per la modalità zoom ed a svitare il tappo per rimuovere la batteria. Niente di tutto questo è nella nuova Anker Bolder LC40.
Ok, senza lo zoom ci sono meno parti mobili – quindi in teoria maggiore durabilità nel tempo – ma scordatevi la possibilità di concentrare il fascio luminoso in un’area più ristretta a vantaggio di una luminosità maggiore. C’è però un pulsante sul fondo che permette di diminuire la potenza aumentando conseguentemente la durata della batteria (serve anche per attivare le modalità Strobo ed SOS), ma di questo ve ne parliamo nel capitolo relativo alla nostra prova sul campo.
Come dicevamo non c’è neanche la possibilità di rimuovere la batteria, quindi negli anni quando la capacità complessiva verrà meno sarete costretti a sostituirla completamente. Però questo significa anche che la torcia è ancora più resistente all’umidità e alle intemperie (l’azienda dice certificazione IP65, ovvero involucro totalmente protetto contro la polvere, contro l’accesso con un filo e contro i getti d’acqua): se negli altri modelli a proteggerle dalle infiltrazioni d’acqua c’erano delle guarnizioni che alla lunga certamente si usurano, questa torcia quantomeno ci assicurerà la completa protezione per i prossimi anni a venire.
Per la ricarica della batteria interna c’è una presa microUSB, ben protetta da un tappo in silicone saldamente fissato alla base della torcia, mentre con la clip in metallo sarà possibile fissarla ad un passante o alla cintura dei pantaloni oppure alla fibbia di uno zaino. Manca un laccio da polso in confezione, ma se ne avete uno da parte potrete agganciarlo al foro presente sulla clip.
L’illuminazione invece è garantita da un unico LED accompagnato da un’ampia area riflettente, il tutto protetto da una lastra di plastica.
Quello che più ci è piaciuto sono le dimensioni (12 centimetri di lunghezza, 3.2 centimetri di diametro per la testa e 2.2 centimetri per il manico): è sufficientemente piccola per non farci rimpiangere di averla con noi anche nelle semplici passeggiate serali ma è abbastanza grande per garantire una presa salda. Il peso? 120 grammi, non pochissimi ma dettati da una eccellente resistenza ad urti e cadute, perciò secondo noi si accettano ben volentieri.
Come va
Abbiamo lamentato l’assenza di una modalità zoom. Ma serve davvero? Secondo noi, no. I 400 lumen dichiarati dal produttore ci sono sembrati più che sufficienti anche senza dover concentrare il cono di luce in un’area più ristretta.
Questo innanzitutto perché la torcia in effetti non proietta una luce uniforme come le sorelle maggiori. Una luce centrale (di forma circolare) più forte c’è già ed è accompagnata da un ampio alone di luce per garantire l’illuminazione di un’ampia area.
Al massimo livello di luminosità si riescono ad illuminare perfettamente, in pieno buio, anche le foglie di un albero a circa 50 metri di distanza, permettendoci magari di scoprire se ci sono animali nascosti tra i rami, mentre con la luminosità al minimo si riesce ad illuminare sufficientemente una buona area di fronte a sé (circa uno spazio di 5 x 3 metri) e debolmente le foglie di un albero a 30 metri di distanza.
Se l’albero è più vicino (circa 10 metri) allora la luminosità massima è quasi accecante, al livello minimo la luce è sufficiente per sbirciare bene tra le foglie. Nella prova appena descritta si intravede un grattacielo rosso sullo sfondo. Non abbiamo foto a dimostrare quanto stiamo per dire perché avremmo perso troppo tempo per scattarla disturbando gli abitanti degli appartamenti, ma vi assicuriamo che al massimo della luminosità la torcia riesce a raggiungere anche i balconi più lontani, illuminandoli quanto basta per permetterci di notare l’eventuale presenza di stendini con i panni o altri oggetti esposti.
Buona la luminosità anche in casa. Al livello massimo sopperisce tranquillamente all’assenza del lampadario acceso (abbiamo fatto qualche prova in bagno), rivelandosi quindi una buona soluzione in caso di emergenza. Al livello minimo può bastare per illuminare a sufficienza una piccola area, magari dentro una tenda in caso di campeggio o per leggere un libro in camera da letto (occhio però perché la luce ha tonalità fredde, quindi non concilia affatto il sonno).
Non abbiamo sfruttato le modalità Strobo e SOS di Anker Bolder LC40 che si attivano con la singola pressione del pulsante dopo aver ridotto la luminosità al minimo (il giro è questo: un click e la torcia si accende alla luminosità massima, un secondo click per ridurre la potenza di uno step, un terzo per ridurre la luminosità al minimo, poi il quarto click attiva lo Strobo e il quinto la luce SOS. Un ultimo click spegne la torcia e poi il giro ricomincia. A proposito, se tenete premuto il pulsante, la torcia si spegne e alla riaccensione manterrà in memoria l’ultima modalità attivata, comodo se si vuole usare sempre la torcia al livello minimo per risparmiare energia), ma ci sono e sicuramente fanno comodo sia se la si posiziona su una bicicletta con un apposito adattatore (su Amazon ce ne sono diversi a partire da pochi centesimi) o se ci si trova in una situazione di pericolo.
Un’ultima considerazione: l’abbiamo tenuta alla luminosità massima per circa 45 minuti consecutivi durante una breve passeggiata notturna. Dopo circa 10 minuti la torcia si scalda leggermente in prossimità della testa e mantiene la temperatura costante. E’ un calore debole che non da fastidio neanche in queste giornate calde. Dopo spenta si raffredda in circa 15 minuti. Insomma, non spaventatevi se si scalda un po’, è tutto normale (e l’azienda lo mette in chiaro con il marchio “Hot” stampato sul profilo della torcia.
Conclusioni
Di Anker Bolder LC40 vi abbiamo elencato pregi e difetti, ma alla fine la conclusione a cui siamo giunti al termine delle nostre prove è una sola: dopo averla usata anche soltanto una volta difficilmente la si lascerà a casa.
La forte luce centrale basta e avanza per non sentire la mancanza dello zoom e non poter sostituire la batteria non necessariamente deve essere visto come un difetto. La impermeabilizzazione è probabilmente maggiore di altre e poi c’è la ricarica microUSB che ci evita di dover rimuovere ogni volta la batteria per ricaricarla con apposito adattatore. L’autonomia poi è sufficiente per garantirne un uso prolungato in caso di escursioni di più giorni (in questo caso vi consigliamo di portare con voi una powerbank per essere sicuri di poterla ricaricare all’occorrenza): intorno alle 4-5 ore al massimo della luminosità, che triplicano se si usa a media potenza (120 lumen) e superano le 40 ore con la luce al livello minimo (20 lumen).
Il prezzo è buono: al momento si compra su Amazon per 24 euro, 6 euro meno del modello più potente (900 lumen) ma anche più grande (però con ricarica microUSB e batteria sostituibile) e 10 euro più della torcia meno potente di Anker, comunque valida per un uso meno impegnativo.
Secondo noi Anker Bolder LC40 è il compromesso perfetto: è robusta, maneggevole ma sufficientemente tascabile, facile da ricaricare e con una luminosità sufficiente per gli usi più comuni, che vanno dalla scampagnata all’escursione notturna o alla semplice passeggiata tra le strade buie del proprio quartiere.
Pro
- Robusta
- Impermeabile
- Maneggevole
- Tascabile
- Tre livelli di illuminazione
- Modalità SOS e Strobo
- Ricarica microUSB
- Zero parti mobili
Contro
- Batteria non sostituibile (ma per qualcuno potrebbe essere un Pro)
- Pochi accessori (più felici se avessimo trovato un laccio da polso e un gancio per fissarla al manubrio della bicicletta, d’altronde la modalità Strobo serve anche a questo)
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