A Steve Jobs non piacevano i badge apriporta. Un altro aneddoto, quello condiviso da Medium.com, che aggiunge una curiosità poco nota sulle abitudini del cofondatore di Apple il quale, come già sappiamo, indossò la stessa “divisa” per tutti i giorni lavorativi negli ultimi dieci anni e parcheggiava costantemente la propria automobile nello spazio riservato ai disabili.
In base a quanto si apprende, Jobs si rifiutò categoricamente di usare la propria card apriporta per accedere e muoversi tra gli uffici dell’azienda da lui guidata. Come sappiamo i badge identificativi vengono usati per aprire le porte automatiche e, nel caso di Apple, sono molto pochi quelli che possono aprire tutte le porte dell’azienda.
Ciò significa che Jobs, il cui lavoro prevedeva anche di zigzagare tra un reparto e l’altro, si trovava costantemente chiuso fuori dai luoghi a cui doveva accedere. Nella nota si scopre quindi che «Veniva scortato ovunque all’interno del campus. Nutriva una forte idiosincrasia verso il badge che, per l’appunto, non aveva mai con sé, nonostante gli avrebbe facilmente consentito l’accesso a tutte le porte chiuse che separavano gli edifici».
Un ingegnere Apple racconta che Steve Jobs si limitava semplicemente a picchiare con decisione su tutte le porte che voleva aprire, e a quel punto chi si trovava nei paraggi scattava ad aprire per farlo passare. Con il badge tutto questo si sarebbe potuto evitare – racconta – ma «Non gli importava: pensava che le regole a lui non si applicassero».