Fa un certo effetto sapere che ogni giorno nel mondo vengono venduti e attivati oltre 700.000 smartphone Android. L’impressionante numero di nuovi terminali è stato annunciato nelle scorse ore da Andy Rubin, padre dell’os mobile e vice presidente di Google, comunicazione che è rigorosamente avvenuta tramite la piattaforma social media Google+. A scanso di equivoci Rubin precisa che nel computo non rientrano gli smartphone che passano di mano in mano tra gli utenti ma nel totale vengono conteggiati solamente i nuovi terminali acquistati e connessi alla rete cellulare.
Pur trattandosi di un numero di attivazioni impressionante alcuni osservatori notano che il ritmo di marcia di Android è diminuito, e non di poco, negli ultimi mesi. A giugno infatti Rubin aveva annunciato l’attivazione giornaliera di 500.000 smartphone con un tasso di crescita stimato del 4,4% alla settimana. Se questo andamento fosse stato mantenuto nei mesi seguenti la soglia delle 700mila attivazioni sarebbe stata superata a settembre, per arrivare fino a oltre 1milione tra ottobre e novembre.
Gli addetti ai lavori del settore mobile notano che per gli smartphone non sembra applicabile la stessa strategia finora seguita per i cellulari tradizionali, vale a dire l’integrazione di funzioni sempre più avanzate in terminali di fascia sempre più bassa. Questo è vero solo in parte: nel corso del 2011 infatti sono arrivati nei negozi smartphone Android proposti a prezzi estremamente aggressivi. I puristi del settore bocciano questi esperimenti segnalando una esperienza d’uso notevolmente inferiore per i terminali sotto i 200 dollari rispetto agli smartphopne top di gamma. Per gli appassionati Android sembra però che sarà proprio questa la direzione scelta da Big G per il 2012: rendere disponibili smartphone anche da 100dollari il più possibile funzionali.
E’ presto per dirlo ma sembra che nel mercato degli smartphone assisteremo di nuovo alla guerra al ribasso, cioè quanto da sempre succede nel mondo dei computer. Quasi tutti i costruttori e gli operatori si concentrano sulla riduzione dei prezzi e sui numeri totali di vendita, mentre pochi altri e soprattutto Apple puntano a prodotti qualitativamente superiori, con margini più alti e per forza di cose necessariamente destinati a quote di mercato più contenute.