Negli anni Ottanta, dopo che Apple aveva cacciato via Steve Jobs dalla società (appena dopo il lancio del Macintosh nel 1984), Apple aveva in mano il mercato. Il conflitto c’era, e bello duro, ma Microsoft (che pure era la software house responsabile di uno dei sistemi operativi del nuovo PC di IBM) sottolineava che metà del fatturato di Redmond sarebbe venuto da software per Mac. Un progetto sul quale Microsoft aveva investito e creduto molto, a partire dal 1979, quando Steve Jobs aveva convinto Bill Gates ad essere partner preferenziale nello sviluppo di questa nuova piattaforma. Poi il Macintosh era rimasto chiuso come hardware (sistema operativo e Mac erano prodotti solo da Apple) e l’era degli IBM compatibili aveva stabilito la supremazia del Pc, e di Microsoft prima con l’MS-DOS e poi con Windows. Una storia che aveva portato Apple sull’orlo della bancarotta, schiacciata da un pianeta popolato da macchine Windows a partire dal posto di lavoro per arrivare poi a casa.
Adesso la storia si ripete, secondo alcuni. Apple ha creato sistema operativo e hardware per iPhone e iPad, mettendo tutti i partner dell’ecosistema dentro l’App store. Non ci sono produttori di telefoni “iPhone compatibili”, né iPad prodotti su licenza da terze parti. Quindi, quando si sarà creato lo standard nelle fila della concorrenza, il mercato schiaccerà le ambizioni di Apple. O forse no, almeno secondo Mark Sigal che esprime le sue interessanti opinioni in un blog di O’Reilly.
Cinque ragioni indurrebbero ad un differente scenario, vediamo quali sono.
1) Distribuzione. Apple la prima volta non aveva a disposizione spazi convincenti per distribuire i suoi prodotti, con adeguata spiegazione delle capacità, mostrare i software e gli accessori compatibili, fare assistenza. Adesso invece esistono gli Apple Store e lo store online, oltre che gli Apple Reseller. L’esperienza del prodotto Apple esiste ed è complessivamente migliore di quella dei PC.
2) Prezzo troppo elevato. I PC vincevano perché costavano poco, molto poco, rispetto ai Mac. Adesso Apple offre i prodotti non come se fossero delle Ferrari, ma come delle BMW: prezzi nella fascia alta del mercato perché prodotti di ottima qualità, evitando picchi e “distacchi” dal resto del mercato. Sia per Mac che per iPhone, iPod touch e adesso iPad, almeno negli Usa.
3) Ecosistema degli sviluppatori. Apple era rimasta rapidamente schiacciata dalla capacità del mondo PC di generare un ecosistema di sviluppatori ampio, mentre invece a Cupertino pretendevano di fare tutto, colpendo i propri supporter numero uno, cioè gli sviluppatori più fedeli. Inoltre, Microsoft è stata sempre molto attenta che il suo ecosistema di sviluppatori guadagnasse molti soldi, anche a costo di garantire complesse retrocompatibilità per i suoi prodotti. Apple ha imparato la sua lezione e adesso, insieme ai clienti, l’ecosistema degli sviluppatori è al centro delle strategie di Apple, che si è inventata l’App store.
4) Adozione delle tecnologie da parte dei consumatori. In passato erano le aziende a fare il mercato dei PC, da là passava il personal computer. Proprio il segmento ove il Mac era meno forte. Oggi, invece, è il consumatore non solo a fare il grosso del mercato, ma anche ad influenzare il mercato aziendale (“consumerization”). Risultato? Apple si trova in forte vantaggio rispetto a Microsoft, non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per la sua capacità di comunicare, per la forza del suo marketing, per la sua capacità di rivolgersi a un pubblico generico e non di appassionati di tecnologia (come fa invece Google).
5) Capacità di resistere a Microsoft. L’azienda fondata da Bill Gates è paragonata ai Borg di Star Trek: lenti a reagire, ma spietati e incapaci di fermarsi prima di aver assimilato tutto un mercato. Per questo, se si guarda da questo lato, Apple anche senza Steve Jobs ha sviluppato gli anticorpi per resistere a uno dei più grandi schiacciasassi dell’epoca del business.
Praticamente, Apple è l’unica azienda a non essere stata schiacciata dal monopolista Microsoft. Figuriamoci cosa potranno mai fargli i ragazzetti di Google…
Allora, argomenta Mark Sigal, qual è la possibilità che ha Android di farcela a schiacciare Apple come Microsoft ha fatto nel ventennio precedente? Forse uno scivolone involontario da parte di Apple, perché per adesso, pur con tutte le considerazioni che nei prossimi anni il mercato cambierà ancora e molto rapidamente, non pare possibile che si ripeta la storia vissuta a partire dalla metà degli anni Ottanta.