Lo scontro fra Android e iOS che infiamma ormai da anni il mercato smartphone potrebbe essere ormai all’epilogo, almeno in USA: secondo uno studio pubblicato da CIRP negli Stati Uniti circa l’80 percento degli utenti Android e iOS decidono di restare fedeli alla loro rispettiva piattaforma nel momento in cui acquistano un nuovo smartphone.
Se consideriamo che Android ed iOS combinati valgono oltre il 90 per cento di un mercato saturo come quello USA, è facile ipotizzare che la battaglia dei due sistemi operativi per acquisire nuova utenza abbia raggiunto un punto di equilibrio e stabilità.
I dati di CIRP sembrano anche smentire il luogo comune che vorrebbe gli utenti iPhone più fedeli al loro sistema operativo di quanto lo siano gli utenti Android: l’82 per cento dei possessori di uno smartphone con il robottino verde smentisce questa credenza, restando fedele alla sua piattaforma, una percentuale anche superiore a quella degli utenti iOS, che si ferma la 78 per cento.
Coloro che decidono invece di cambiare sistema operativo oscillano comunque fra Android e iOS: il 16 per cento degli “switcher” di Android scelgono iOS, mentre il 20 per cento dei precedenti utenti iOS scelgono Android. Interessante invece che la maggior parte degli utenti che abbandonano Windows Phone scelgano Android mentre gli ex clienti Blackberry preferiscano iOS.
Le ragioni di questa elevata fedeltà possono avere diverse motivazioni ma probabilmente la principale potrebbe riguardare il “debito” che ogni utente contrae con il proprio ecosistema durante gli anni. Passare ad un nuovo sistema operativo potrebbe significare perdere tutte le applicazioni acquistate precedentemente e doverle riacquistare sulla nuova piattaforma.
Un problema che non si pone per chi ha l’abitudine di sfruttare solo app gratuite ma più sentito da chi invece ha speso negli anni decine (se non centinaia) di dollari e si ritroverebbe al meglio nella condizione di non poter sfruttare il suo investimento e al peggio di dover spendere altro denaro per qualcosa che già possedeva.