Android Auto entra nelle automobili di tutti gli utenti del robottino verde. Anche nella più datata delle autovetture, dove padroneggia ancora la mitica autoradio con mangianastri. Merito del recente aggiornamento del sistema, che di fatto sfrutta lo schermo dello smartphone come monitor per le funzioni basilari utilizzabili durante la guida.
Sarà quindi sufficiente agganciare il telefono al parebrezza, al cruscotto o alla bocchetta di ventilazione con uno dei tantissimi supporti disponibili in commercio ed il gioco è fatto. Lanciando l’app sarà subito mostrata una versione ridotta dell’interfaccia di Android Auto: e per le autovetture con Bluetooth, basta un click per abilitare l’avvio automatico nel momento in cui si sale a bordo.
Con l’app pronta all’uso sarà sostanzialmente possibile fare tutto quello che già offre il monitor integrato – ad oggi, su più di 200 modelli di automobili, per un totale di circa 50 produttori che supportano il sistema di infotainment di Google -, con tanto di gestione delle app di terze parti costruite intorno ad Android Auto.
L’unico problema attualmente evidenziato da Cnet riguarda la legalità della cosa. Android Auto, quello “originale”, è profondamente integrato nelle autovetture, con tasti rapidi e controlli al volante, mentre il “simulatore” sullo smartphone richiede l’interazione tramite controlli touch e gesture. In alcuni stati degli USA, ad esempio, non è consentito toccare il cellulare durante la guida: ciò significa che sarà necessario accostare e fermare la corsa per – ad esempio – cambiare destinazione sul navigatore o gestire una playlist. Un problema che, a quanto riferisce Cnet, sarà risolto tra qualche settimana, quando un ulteriore aggiornamento introdurrà comandi vocali (tramite “Ok Google”) per gestire l’intero sistema senza toccare il display.