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Andrew Trister, ricercatore di Apple Health, ha lasciato Cupertino per la Gates Foundation

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Il dott. Andrew Trister, importante ricercatore di Apple Health, ha lasciato Cupertino per assumere il ruolo di vice-direttore dell’innovazione sanitaria presso la Bill & Melinda Gates Foundation, la fondazione creata da Bill Gates e consorte attiva nella ricerca medica, nella lotta all’AIDS e alla malaria, nel miglioramento delle condizioni di vita nel terzo mondo e nell’educazione.

Di Trister si è recentemente parlato nell’ambito di un progetto di ricerca nato con il supporto di Apple che ha dimostrato la possibilità di sfruttare le tecnologie della Mela per ottenere informazioni utili nell’ambito dell’assistenza sanitaria.

Lilly, Evidation Health e Apple hanno pubblicato i risultati di una ricerca secondo la quale l’iPhone, l’Apple Watch, l’iPad e il dispositivo per il monitoraggio del sonno Beddit, in combinazione con specifiche app, possono essere in grado di individuare persone che soffrono di moderato deterioramento cognitivo causato dal morbo di Alzheimer. I risultati hanno mostrato prove secondo le quali i dispositivi indossabili potrebbero offrire soluzioni per identificare e indicare segnali dai quali si comprende che le persone stanno cominciando ad avere un declino delle facoltà cognitive. È stato evidenziato che i dispositivi di Apple e specifiche applicazioni hanno potenzialità per: monitorare sintomi associati a persone con decadimento cognitivo o demenze moderate causate dal morbo di Alzheimer, individuare alterazioni cognitive che potrebbero indicare un decadimento cognitivo, testare l’efficacia di trattamenti e terapie, accelerare lo sviluppo di terapie da usare in abbinamento a tradizionali strumenti di diagnosi per migliorare l’accuratezza complessiva.

Salute digitale

Il sito Appleinsider fa notare che dal suo profilo LinkedIn, si evince che Trister – prima di arrivare ad Apple – ha lavorato come ricercatore clinico presso il Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, decano medico presso Sage Bionetworks, e come radioterapista all’Università del Washington.

Trister non ha pubblicamente annunciato l’arrivo alla Gates Foundation ma conferme sono arrivate da un’intervista di CNBC. Trister è stata una delle prime persone assunte da Apple per l’health team creato nel 2016, insieme con Stephen Friend che ha lasciato Apple alla fine del 2017.

Gli interessi di Trister vertono sulle tecnologie degli smartphone, focalizzato in particolare sui consulti virtuali, la salute materna, strumenti portatili di diagnostica, intelligenza artificiale e tecnologie per gli operatori sanitari. Stando a quanto riferito nell’intervista di CBNC, è interessato a lavorare sia con imprese che lavorano a scopo di lucro, sia con associazioni non-profit. “Stiamo cercando di aiutare globalmente sia i consumatori, sia la comunità dei lavoratori sanitari” ha detto nell’intervista, “costatando come gli smartphone possano avere sempre più un ruolo rilevante”.

Trister diventerà vice-direttore responsabile digital health innovation presso la Gates Foundation, con particolare attenzione per contribuire a diffondere tecnologie legate alla salute dagli Stati Uniti verso il mondo n via di sviluppo. Ha anche intenzione di investire in aziende che lavorano in regioni con gravi carenze di risorse, incluse comunità rurali africane e indiane.

Non è chiaro se continuerà a occuparsi di studi sulla demenza. Lo studio di cui accennavamo all’inizio ha coinvolto per 12 settimane 113 pazienti di età tra i 60 e i 75 anni nelle situazioni della vita quotidiana per determinare se i dispositivi di Apple in combinazione con applicazioni mobili, potevano essere di aiuto per identificare differenze cognitive e comportamentali tra i partecipanti allo studio affetti e non affetti da disturbi cognitivi.

È emerso che, con modalità non rilevate in precedenza mediante tradizionali strumenti di screening, con i dati ottenuti mediante i dispositivi Apple è possibile evidenziare differenze nelle persone che hanno un lieve decadimento cognitivo, in quelle con demenze moderate causate dal morbo di Alzheimer e quelle che non evidenziano sintomi.

Per arrivare a queste conclusioni è stato creato un enorme archivio di 16 terabyte di dati ottenuti da sensori e dispositivi vari, questionari e attività di valutazione usando un’app di Digital Assessment. L’app in questione tiene conto di attività psicomotorie quali trascinare una figura su un’altra o fare tap velocemente su un cerchio il più regolarmente possibile, attività di lettura e scrittura. “Con ulteriori studi, potremmo essere in grado di monitorare soggetti ad alto rischio, individuare in anticipo sintomi di demenza e Alzheimer, usando dispositivi che usiamo nella quotidianità”, ha detto Christine Lemke, co-fondatrice e presidente di Evidation Health.

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