Veloci, anzi velocissimi, forse i più veloci. Purchè il software sia ottimizzato. Stiamo parlando di quel che dice l’esito di test svolti sui nuovi Mac Pro da The Verge ed Egandget che hanno avuto modo di provare una delle nuove macchine di Apple.
John Lagomarsino di The Verge plaude il design elegante e ironizza sull’aspetto: “Una sorta di palla in attesa di essere infilata in un cannone”, apprezza le porte Thunderbolt 2 e la presenza della doppia Ethernet.
Il funzionamento è silenzioso: anche a pieno carico la macchina non fa rumore, peculiarità notata anche da Engadget. Il modello testato è la variante da 3GHz con 64GB di memoria RAM, due FirePro D700 e l’SSD da 1TB.
Il suo collega Regina Dellea, specialista in post produzione, plaude la compattezza della macchina, evidenziando come sia possibile ospitare la nuova workstation nello stesso spazio occupato in precedenza da un Mac Pro.
The Verge ha fatto delle prove con Premiere Pro CC evidenziando come questo, a differenza di Final Cut Pro X, non è ottimizzato per sfruttare appieno la nuova macchina. I test sono stati eseguiti con il girato della RED Epic a 4096 x 2160 pixel, copiando il contenuto dalla card al Mac e importando i file sia in Final Cut Pro 10.1 e Premiere Pro CC senza transcodifiche. È stato disattivato l’auto-render e impostata la qualità di riproduzione su “better performance”. Con Final Cut è stato possibile gestire quattro layer di flussi video, ridimensionarli, applicare correzioni colore su ogni clip, senza rallentamenti o perdite di frame. Senza dubbio la macchina p “fantastica” per l’editing di chi apprezza il software di Apple.
Con Premiere il Mac Pro è stato in grado di gestire il girato nativo in 4K, ma non con un frame rate accettabile: è stato necessario scalare di metà la qualità di riproduzione) e operazioni di rendering sono state eseguite con più difficoltà. La velocità dovrebbe migliorare non appena Adobe rilascerà aggiornamenti specifici, in grado di sfruttare le due GPU, sulla falsariga di quanto accaduto con la disponibilità dei driver CUDA per i prodotti NVIDIA.
Sia Premiere, sia After Effects come abbiamo già scritto hanno bisogno di aggiornamenti affinché sia possibile vedere benefici. I risultati ottenuti con questi software non sono dissimili da quelli che al momento è possibile ottenere con i Mac Pro metà 2010 o con gli iMac fine 2012. Differenze in termini di velocità si notano ovviamente nell’apertura e salvataggio dei file sull’unità SSD. I tempi per il salvataggio del rendering di una timeline di 20 minuti richiedono circa cinque minuti con i vecchi Mac Pro e solo venti secondi sui nuovi. L’operazione di rendering è per assurdo più veloce sul vecchio che sul nuovo. Entrambi i prodotti tower sono con Premiere risultati ad ogni modo più veloci rispetto agli iMac. Non si tratta di operazioni enormemente più lente ma la differenza è evidente.
Lasciando da parte le applicazioni che non hanno a che fare con il video, il Mac Pro è risultato in modo evidente più veloce in altre aree: è bastato ad esempio impostare in refresh rate da 30Hz a 60Hz per notare la maggiore fluidità del nuovo modello. L’avvio della macchina è lento secondo the verge: 35 secondi; il tempo di ripresa dallo standby è invece veloce. I giochi sono utilizzabili senza problemi impostando i parametri al massimo e alla risoluzione di 3840 x 2160 pixel: Bioshock Infinite perde pochissimi frame (nessun problema a 2560 x 1440 pixel); Portal 2 è un po’ vecchiotto ma non è stato notato alcun rallentamento durante le prove. Le GPU D700 sono ad ogni modo pensate per il lavoro tipico di una workstation e non per il gaming.
Nelle prove di Engadget una cartella di 9.2GB di file .MOV ha richiesto per l’importazione meno di due secondi; l’esportazione di un progetto da 9.23GB da ProRes 422 a H.264 ha richiesto cinque minuti e 16 secondi. È stato anche possibile riprodurre file 4K durante le fasi di esportazione: solo nel caso di un clip 4K con un overlay picture-in-picture è stato notato un piccolo rallentamento.
Le conclusioni sono quelle che abbiamo già accennato: macchine ottime e veloci ma che richiederanno l’arrivo di ottimizzazioni specifiche da parte di produttori di software. Apple ha già aggiornato i suoi software professionali e lo stesso faranno probabilmente Adobe e altri. Giacché per entrare in possesso delle nuove macchine la maggior parte dei clienti dovrà attendere febbraio, è probabile che per allora molti software saranno pronti e già ottimizzati, giusto in tempo per quando la maggiorparte dei clienti potrà mettere le mani sulle nuove workstation.