Nest, l’azienda di proprietà Alphabet (il “cappello” che include anche Google), ha annunciato nel corso della DLD Conference di Monaco di Baviera che il suo termostato e sua telecamera di sorveglianza saranno in vendita in quattro paesi europei: Germania, Austria, Italia e Spagna.
Termostato e altri dispositivi possono essere già pre-ordinati su Amazon con consegne previste per metà febbraio. Il prezzo di listino del termostato è di 249,00 euro; il rivelatore di fumo e monossido di carbonio costa 142,57 euro; la Nest Cam per interni 199 euro, stesso prezzo per quella per esterni.
L’azienda, lo ricordiamo, è stata creata nel 2010 da Tony Fadell (noto per essere “il papà” dell’iPod) e Matt Rogers (attualmente Chief Product Officer dell’azienda) e acquisita nel 2014 da Google per 3.2 miliardi di dollari. Fadell ha lasciato Nest a giugno dello scorso anno (pare per troppi contrasti con i dipendenti). Negli USA ha uno store dedicato a Palo Alto (California) ma l’azienda ha stretto partnership con venditori del settore retail, operatori delle comunicazioni e del settore energetico. In Europa i concorrenti più agguerriti sono realtà quali Bticino, Honeywell, Netatmo e Tado, aziende che da tempo offrono ottime soluzioni per la smart home.
In Italia è stato siglato un accordo con Engie Italia, player della transizione energetica che si occupa della fornitura di gas, elettricità e servizi. L’idea è offrire pacchetti completi per ottimizzare la gestione dei consumi, prevedendo anche l’installazione e la configurazione. Sono previsti programmi con Wind Tre e Gruppo Generali. L’Italia è stata probabilmente scelta in questa fase anche in virtù dei previsti incentivi dalla Legge di Stabilità 2016, con detrazioni fiscali per le spese concernenti l’acquisto, all’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative.
Tra i vantaggi dei prodotti Nest, la semplicità di uso e controllo tramite app per iOS e Android; tra gli svantaggi (almeno al momento) il mancato supporto per la tecnologia HomeKit di Apple.