Google non venderà informazioni riservate e dati degli studenti che usano i suoi servizi. Lanciata a ottobre dello scorso anno nel corso del Future of Privacy Forum, l’iniziativa Student Privacy Pledge della SIIA (Software and Information Industry Association), chiede ai firmatari di impegnarsi a non vendere informazioni degli studenti, a non modificare unilateralmente le condizioni contrattuali, rispettare determinati limiti nella conservazione dei dati e di essere trasparenti nell’uso di queste informazioni.
La scorsa settimana il progetto ha ottenuto l’endorsement da Barack Obama mentre 91 aziende, incluse Apple e Microsoft, hanno già siglato l’accordo. Mancava solo Google e a suo dire la sua politica in materia di trattamento dati su studenti e insegnanti non richiedeva nuove regole ma alla fine anche la grande “G” ha firmato impegnandosi a non inserire pubblicità nei servizi per l’istruzione.
A marzo dello scorso anno alcuni studenti denunciarono Google per violazione della privacy poiché, a loro dire, sarebbero stati spiati usando Gmail. Google si servirebbe di Apps for Education, un tool messo a disposizione dall’azienda, per sfruttare alcune informazioni a fini pubblicitari. Un dirigente ha poi confermato che Google scansiona e indicizza con procedure automatiche le mail degli utenti di Apps for Education per vari scopi, inclusa la pubblicità mirata. Gli studenti hanno dalla loro parte Ferpa (Family Educational Rights and Privacy Act), un corpo di norme che assicurano la privacy dei dati di studenti di età inferiore ai 18 anni.