Non solo Microsoft (ne abbiamo parlato qui), Google (ne abbiamo parlato qui) e Tesla ma anche Apple avrebbe deciso di mettere un freno alle nuove assunzioni e optare per un rallentamento nelle spese, intravedendo una potenziale recessione economica.
A riferirlo è il sempre ben informato Mark Gurman di Bloomberg, spiegando che la decisione non è una politica di generale a livello aziendale e dunque non riguarda tutti i team che lavorano per la Casa di Cupertino.
Secondo Gurman, Apple ha ancora in cantiere un “aggressivo” programma di lancio prodotti per il 2023, incluso l’atteso da tempo visore AR/VR. Il redattore di Bloomberg non indica dettagli in merito a cosa intende per riduzione dei costi o spese pianificate, ma è facile immaginare che i problemi sono quelli già evidenziati da Google e Microsoft, e dunque la necessità di fare i conti con un periodo difficile per le aziende IT.
I presunti piani che prevedono un rallentamento in termini di spese e nuove assunzioni nel 2023, arrivano in un momento particolare per tante aziende che devono fare i conti con un quadro economico incerto causa pandemia, guerra Russia-Ucraina e alta inflazione, elementi che sono fonte di preoccupazione riguardo una contrazione nei consumi e pericolo recessione.
Pochi mesi addietro, a fine aprile, Apple ha presentato i risultati finanziari del secondo trimestre dell’anno fiscale 2022, annunciando n record in termini di fatturato pari a 97,3 miliardi di dollari, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. I risultati del trimestre che include giugno saranno presentati il 28 luglio, data alla quale vedremo l’andamento di prodotti e servizi.
Difficoltà si registrano ad ogni modo un po’ per tutte le aziende quotate al Nasdaq, dove i titoli tecnologia da inizio anno a oggi hanno perso il 27% e dunque il nuovo imperativo è ridurre i costi dove possibile.