L’iPod è morto, viva l’iWatch. A parlare dando per finito il player -sostituito nella griglia prodotti dalla smart band- è Christopher Caso, analista del Susquehanna Financial Group, che analizza le azioni Apple degli ultimi anni.
Oltre a confermare le funzioni del nuovo smartphone e le caratteristiche del futuro dispositivo indossabile di Apple segnalate nelle settimane scorse da diversi analisti, ciò che di interessante emerge è proprio la previsione di una dismissione della linea iPod in favore del nuovo iWatch.
Le fondamenta della previsione sono state messe da Tim Cook che ha affermato che l’iPod è un “business in declino”, visto che nel 2013 l’azienda ha registrato “solo” 5 miliardi di dollari, contro gli 8 miliardi di dollari del 2008: tutto questo si è tradotto nella scelta dell’azienda di non aggiornare significativamente l’iPod già da 2012, con un iPod classic del tutto fermo da anni (dal 2009 per la precisione).
Secondo l’analista, le vendite di iPod scenderanno ancora non appena sul mercato arriverà l’iWatch, in quanto gli utenti sceglieranno senz’altro questo dispositivo che, tra le altre cose, dovrebbe proprio permettere di gestire completamente la riproduzione musicale. In sostanza si ripeterà ancora una volta l’insegnamento di Steve Jobs riguardo la cannibalizzazione dei prodotti “se un prodotto deve venire cannibalizzato, tanto meglio che sia un altro prodotto Apple a farlo”, con la previsione di 5-6 milioni di unità di iWatch vendute soltanto nel primo anno.
Se ci pensiamo bene, Apple ha già testato qualcosa di simile nel settembre del 2010, quando presentò la sesta generazione di iPod nano con schermo quadrato da pochi pollici che, attraverso un cinturino, poteva essere indossato come un orologio. Soltanto due anni dopo la nuova generazione annullò l’esperimento integrando un display molto più lungo ed eliminando di fatto la possibilità di agganciarlo al polso. Probabilmente già all’epoca Apple stava studiando la possibilità di produrre un iWatch ed ha pensato bene di vedere come avrebbe reagito il mercato con un dispositivo hi-tech sempre collegato al polso.