Il lancio di iPhone SE potrebbe essere una strada per ridurre l’impatto delle vendite inferiori alle aspettative di iPhone 6s. Questa, almeno, è la conclusione cui induce un rapporto ottenuto da AppleInsider realizzato dall’analista di Capital Markets Amit Daryanani.
Daryanani si focalizza essenzialmente sui costi di produzione di iPhone SE, per verificare i margini che Apple sarebbe in grado di spuntare dalla sua vendita, ma alcuni cenni alle componenti lasciano immaginare che la scheda madre del telefono da 4 pollici sia stata usata anche per smaltire un eccesso di produzione delle parti per il modello lanciato lo scorso settembre e ammortizzare le ricadute economiche negative.
Un esempio deriva dal processore; l’A9 di iPhone SE scorto negli smontaggi del dispositivo, ad esempio, è stato prodotto tra agosto e settembre dello scorso anno. Modem e componenti audio sono esattamente le stesse di iPhone 6 e iPhone 6s.
Secondo l’analista, Apple usando componenti di telefoni che non ha mai costruito, avrebbe ottenuto anche un vantaggio economico consistente da parte dei fornitori. Componenti e pezzi che dovevano finire in iPhone 6s, sarebbero rimasti nei magazzini di Apple o, a seconda dei contratti, di quelli dei fornitori. Acquistandoli per costruite gli iPhone SE, Cupertino potrebbe avere negoziato prezzi al ribasso di almeno il 10% rispetto al costo originale.
Tutto questo, unito al fatto che una componente costosa come lo schermo, arriva da iPhone 5s, avrebbe consentito ad Apple di ridurre il cosiddetto Bill Of Materials (il costo vivo delle singole componenti) e di spendere circa 260dollari per un iPhone SE. Nonostante questo, dice Daryanani, Apple dal nuovo telefono guadagna meno in percentuale di quanto non guadagni con iPhone 6 e 6s. Nel caso dei due modelli “top”, il margine all’atto della vendita sarebbe intorno al 40%, per iPhone SE del 35%