La californiana Ampere Computing ha annunciato il primo server processor a 80-core ARM-based, dichiarando che l’obiettivo è competere con Intel e Advanced Micro Devices (AMD) nel settore dei chip destinati ai datacenter.
L’azienda californiana ha annunciato di avere iniziato a fornire campioni del processore Ampere Altra deastinati a data center nell’ambito dll’edge computing (sistemi di elaborazione cloud-based).
I processori Ampere Altra sono destinati ad ambiti quali le applicazioni server, data analytics, intelligenza artificiale, database, storage, stack per il settore telco, edge computing, web hosting, e applicazioni cloud-native.
Intel domina il mercato dei chip per server con il 95,5% di market share con i suoi chip x86, e AMD il resto. Renee James, ex presidente di Intel e CEO di Ampere, ha dichiarato al sito VentureBeat che i chip dell’azienda da lei guidata sono più veloci dei processori AMD Epyc 64-core e dei chip high-end Xeon “Cascade Lake” a 28-core.
“Abbiamo il maggior numero di core sul mercato. Sono ora nelle mani dei più importanti cloud provider”, ha riferito James. “Siamo felici per essere arrivati a questo punto. Penso che le persone rimarranno sorprese. C’è sempre qualcosa che viene dopo, e se non arriva dagli operatori storici, arriva dagli innovatori”. “È emozionante lavorare su quello che penso sarà il dopo”.
L’azienda di Santa Clara è sostenuta da Carlyle Group, un’impresa di investimento in private equity. James mira a sfidare Intel con l’architettura ARM usata ampiamente su smartphone e tablet, notoriamente efficiente nell’elaborazione multi-core oltre a vantare un ridotto consumo energetico.
Ampere è nata dalle ceneri di Applied Micro Circuits (AMCC), una società di semiconduttori che progettava reti e processore ARM per server, azienda che non riuscì a portare a termine vari progetti in ambito server per problemi finanziari. AMCC è finita prima nelle mani di Macom e messe sotto le ali di The Carlyle Group, che ha acquisti team e progetti, rinominato l’azienda Ampere Computing, mettendo a capo della stessa Renée James.