AMD nega qualsiasi intenzione di dividere l’azienda o creare spin-off, un rumor che è circolato nei giorni passati, riportato da Reuters, agenzia secondo la quale il CEO Lisa Su stava esplorando varie ipotesi per indirizzare la società verso un percorso di utili e tentare ancora una volta di scalzare il predominio di Intel. Anna Carzana, EMEA PR Manager per AMD, ha negato le mosse di cui si è vociferato: “Normalmente ci asteniamo dal commentare rumor e speculazioni ma riguardo al caso in questione non vi è alcun programma di questo tipo in corso, e siamo impegnati con i progetti che abbiamo presentato a maggio agli analisti finanziari”.
Reuters, però, insiste nell’affermare che tre distinte sue fonti hanno confermato l’ipotesi split e l’unica alternativa probabile appare la separazione dell’attività che si occupano dei chip grafici da quelle per soluzioni in ambito server. Un ritorno, insomma, al passato quando l’allora ATI (poi acquisita da AMD) produceva GPU, una strategia che sarebbe stata già valutata in più occasioni in passato ma ritenuta non valida. Dal punto di vista economico, AMD ha chiuso il primo trimestre 2015 con una perdita di 180 milioni di dollari, vittima del declino nelle vendite PC, un segmento nel quale vanta (in termini di CPU vendute rispetto a Intel) un market share molto piccolo.
Sergis Mushell, research director di Gartner, ritiene che lo split non sarebbe semplice: “Se guardiamo alle proprietà intellettuali di AMD, sono molto specifiche al tipo di business nel quale già operano, non hanno proprietà intellettuali che possono concedere in licenza o vendere senza incidere sulle attività economiche esistenti”.
