Accesso ad Internet in tutto il mondo: l’ambizioso progetto al quale Apple lavora dal 2017 è ora in fase di preparazione anche nei laboratori di Amazon sotto il nome di Progetto Kuiper, con il quale c’è l’intenzione di mandare in orbita bassa 3.236 satelliti per offrire l’accesso ad Internet anche nelle aree più remote della Terra.
«Obiettivo: portare connettività a banda larga e bassa latenza dove Internet ancora non c’è» spiega un portavoce di Amazon «Si tratta di un progetto a lungo termine e richiederà la collaborazione con altre società» tra cui Blue Origin, la società spaziale proprietà del CEO di Amazon Jeff Bezos.
Il nascente Progetto Kuiper dovrà fare i conti con le orbite di altri satelliti come quelli di OneWeb e SpaceX Starlink, di cui soltanto di quest’ultimo ce ne sono in giro già oltre 4.000. Il problema che ogni azienda deve infatti affrontare è quello della “spazzatura spaziale”, costituita da decenni di lanci – pubblici e privati – che hanno ormai affollato le traiettorie disponibili.
Andare nello spazio per Amazon non può che favorire l’espansione del proprio commercio elettronico, consentendo ad un numero maggiore di persone di fare acquisti online attraverso il proprio portale così come permettere di utilizzare i dispositivi di propria produzione accedendo ai servizi Amazon già esistenti come Alexa e Prime Video.
Anche Google ha provato a portare Internet in orbita ma non è ancora andata oltre la fase prototipale, mentre il progetto Aquila di Facebook è stato abbandonato la scorsa estate. Per quanto riguarda Amazon, sarà interessante scoprire come intenderà mantenere la promessa di un Internet in orbita “a bassa latenza”, visto che per definizione l’Internet via satellite implica il rimbalzo del segnale su distanze enormi.