Occhio a quel che dite quando parlate con l’assistente vocale Alexa, perché finisce in pasto agli algoritmi che ne estrapolano il contenuto per captarne ogni idea e ogni desiderio e trasformarli in una pubblicità. Se ne sono accorti i ricercatori dell’Università di Wasthington, della UC Davis, della UC Irvine e della Northeastern University, i quali ritengono che sia Amazon che terze parti raccolgono i dati delle interazioni con Alexa per «dedurre gli interessi degli utenti» e «servire annunci mirati sulla piattaforma (dispositivi Echo) e al di fuori di essa (web)».
Questo tipo di dati è molto richiesto – spiegano – il che porta a offerte pubblicitarie «30 volte superiori» da parte degli inserzionisti. E ci mancherebbe altro: un conto è analizzare gli spostamenti del cursore del mouse oppure usare la telecamera per tracciare i movimenti degli occhi per capire dove si soffermano di più e fare ipotesi sui possibili interessi dell’utente, un altro è ascoltare direttamente le richieste dirette dell’utente, molto più chiare e precise su pensieri e gusti del momento.
Amazon ha confermato che usa i dati vocali delle interazioni di Alexa per produrre annunci mirati su Amazon o sugli altri siti in cui vengono inserite le sue pubblicità, mentre al momento non usa i dispositivi Echo per ascoltare i discorsi che avvengono nelle vicinanze quando non sono interrogati tramite l’apposito comando “Alexa”.
I ricercatori hanno scoperto la correlazione tra le richieste fatte all’assistente vocale e alla comparsa di annunci pubblicitari inerenti ad esse tramite un semplice test: hanno creato una serie di personaggi con interessi specifici – spiritualità, auto connesse, casa intelligente, animali domestici, moda, appuntamenti, navigazione, bevande, salute – per interagire con Alexa. L’analisi statistica dei risultati ottenuti da queste prove ha determinato che ad ogni persona sono stati offerti annunci mirati sul web, portando alla conclusione che le interazioni con l’assistente vocale vengono usate per la profilazione dell’utente, che il portavoce di Amazon invece nega, e la conseguente produzione di annunci mirati.