Amazon presto allenterà i suoi blocchi dovuti alla pandemia COVID-19 consentendo ai venditori di terze parti presenti sulla sua piattaforma di spedire articoli non essenziali e “non indispensabili”. Ad annunciarlo un fonte del Wall Street Journal informata sui fatti.
Il mese scorso Amazon aveva deciso di dare priorità ai cosiddetti “articoli essenziali” come prodotti per la pulizia, articoli sanitari e alimenti, per soddisfare la domanda dei clienti, interrompendo le spedizioni di venditori terzi per articoli che non corrispondevano alle esigenze di acquisto forzate dal virus.
Questo blocco si è rivelato un problema non solo per i venditori, privati degli introiti che giungono dal canale Amazon, ma anche per la piattaforma stessa, sulla quale i venditori terze parti rappresentano il 58% delle vendite complessive dell’e-commerce.
“Entro questa settimana, consentiremo la vendita di più prodotti attraverso nostri centri logistici”, avrebbe detto una portavoce di Amazon. “I prodotti saranno limitati nella quantità per consentirci di continuare a stabilire priorità nelle spedizioni prodotti e proteggere i dipendenti, garantendo al contempo che la maggior parte dei partner di vendita possano spedire le merci nelle nostre strutture”.
Nelle scorse settimane, per via delle quarantene totali o parziali annunciate globalmente, il gigante della tecnologia è stato inondato da ordini, di conseguenza la sua rete di magazzini ha faticato a tenere il passo con la domanda e i tempi di spedizione per gli ordini del programma Prime, che solitamente garantisce la consegna degli articoli in un giorno o meno, si sono prolungati addirittura fino a un mese in alcune città.
Amazon ha da poco annunciato che avrebbe assunto altri 75.000 dipendenti per soddisfare questa domanda. Nell’ultimo mese, Amazon ha assunto più di 100.000 persone – lavoratori a tempo pieno e part-time – nei centri di distribuzione e attraverso la sua rete logistica negli Stati Uniti. In controtendenza rispetto alle molte aziende che stanno licenziando il proprio personale, Amazon è diventato uno dei maggiori datori di lavoro durante la pandemia.
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