Un bracciale che capisce di che umore siamo: non è fantascienza ma il progetto a cui starebbe lavorando Amazon, capace di analizzare lo stato emotivo dell’utente che lo indossa tramite l’analisi della voce. Ovviamente le tecnologie non sono spiegate nel dettaglio ma secondo quanto riferisce la fonte si abbina allo smartphone via Bluetooth ed utilizzerebbe i microfoni per captare l’umore dell’utente dalla sola voce.
Allo sviluppo collaborerebbe il team di Alexa che ha creato la gamma di altoparlanti Echo ed essendo in fase di test non è al momento chiaro il preciso funzionamento di hardware e software (ad esempio: i microfoni sono installati sul bracciale oppure il dispositivo usa quelli del telefono abbinato? Lo smartphone serve anche per elaborare i dati o c’è un cervello elettronico integrato nel dispositivo?).
Per tale ragione potrebbe semplicemente trattarsi di un esperimento interno e non vedere mai la luce, ma il progetto è interessante per una serie di ragioni. Secondo quanto emerge dalla documentazione il dispositivo, grazie ai dati raccolti, sarebbe infatti in grado di suggerire come interagire al meglio con altre persone, il che lascia presupporre che possa essere in grado di analizzare anche la voce degli altri utenti nelle vicinanze, aprendo così un ventaglio di ipotesi riguardo anche l’eventuale privacy che ne verrebbe così minata.
Nel 2017 Amazon aveva brevettato un sistema in grado di analizzare i pattern vocali per determinare lo stato emotivo del soggetto e pare proprio che questo fantomatico bracciale utilizzi tale tecnologia insieme ad un sistema in grado di separare la voce dell’utente dai rumori di fondo per garantirne una migliore comprensione.
Si tratta di uno dei numerosi progetti hardware su cui, secondo quanto riferisce Bloomberg, Amazon dovrebbe ampliare la sua linea di prodotti dotati del proprio assistente vocale (tra questi giusto il mese scorso si parlava di un probabile sviluppo di auricolari simil-AirPods di Apple) ed attraverso i quali, stando alle ultime dichiarazioni che hanno fatto molto discutere, potrebbe perpetuare l’ascolto delle registrazioni archiviate da Alexa.