Si è spento presto l’entusiasmo per la notizia bomba del catalogo che passa da 2 milioni di canzoni a oltre 100 milioni di brani in un colpo solo, questo perché Amazon Prime Music ha stravolto completamente un sistema impiegato da anni a cui gli utenti erano ormai abituati da tempo.
Il tutto senza alcun preavviso e sopratutto riducendo, fino ad azzerare completamente, la maggior parte dei comandi vocali per controllare e gestire la musica. Intendiamoci: per gli utenti che usano Amazon Prime Music come musica di sottofondo da ascoltare in riproduzione casuale il balzo a 100 milioni di brani è una manna.
All’opposto invece gli utenti che ormai da anni erano abituati a richiedere esattamente il brano desiderato, si trovano ora completamente spiazzati perché Amazon Prime Music non lo riproduce più. Ora il sistema riproduce un brano simile a quello richiesto dall’utente, procedendo in riproduzione causale per canzoni simili: se il brano non piace purtroppo si deve ascoltare perché sono ammessi solo pochi salti in avanti ogni ora.
I social abbondano di post e messaggi non troppo complimentosi, fino a spingersi al volgare, per la frustrazione di non poter più richiedere il brano desiderato e, purtroppo, nemmeno le proprie playlist, come segnala The Verge, magari create nel tempo con pazienza. In precedenza quando l’utente richiamava una playlist il sistema riproduceva esatemente i brani indicati e selezionati dall’utente, nell’ordine preferito oppure anche in ordine casuale.
Ora invece si perde anche l’utilità principale delle playlist perché una volta lanciate inizieranno a riprodurre brani simili a quelli inclusi nella lista. Gli utenti che ormai erano abituati da lungo tempo a utilizzare il servizio, se lo ritrovano stravolto da un giorno all’altro: questi rinuncerebbero volentieri al catalogo di 100 milioni di canzoni per tornare al controllo totale su solamente 2 milioni di canzoni.
Alcuni utenti sono così adirati di aver perso le proprie playlist personali da valutare l’abbandono del servizio per rivolgersi a un altro servizio di musica in streaming. L’unica alternativa per riavere il controllo totale su musica e playilist personali è sottoscrivere l’abbonamento ad Amazon Music Unlimited. Secondo gli osservatori l’espansione del catalogo è la mossa giusta, così al momento sembra difficile che Amazon torni sui propri passi, ma non è detto che non presti ascolto alle lamentele.
A fine ottobre Apple ha aumentato i prezzi di Apple Music, Apple TV+ e Apple One.