Sarebbe proprio il caso di dire che fra i due litiganti il terzo gode. Da mesi Google ed Apple si rincorrono sui rumors online per il lancio di un sempre imminente servizio di streaming musicale online.
Google lo presentò quasi un anno fa (maggio 2010); dopodichè il nulla, se si escludono le continue indiscrezioni.
Per Apple se ne parlò fin dal suo acquisto del servizio musicale online Lala, che faceva presagire il lancio di una funzionalità musicale in streaming, ma anche da Cupertino arrivano solo indiscrezioni.
Amazon invece, senza troppi sensazionalismi o presentazioni oltremodo anticipate, ha silenziosamente attivato i suoi due nuovi servizi Cloud Drive e Cloud Players, rispettivamente servizi di archiviazione e riproduzione online.
Cloud Drive offre gratuitamente 5Gb di spazio online, per caricare documenti, video, brani, immagini e qualunque file. Per incrementare subito a 20 GB basterà acquistare anche solo un album dall’Amazon MP3 Store, per poi aumentare lo spazio con un abbonamento annuale (1 dollaro a GB) fino a 1 TB.
Una volta disponibile lo spazio, si può iniziare a caricare file musicale, formato MP3 o AAC, inferiori a 100 MB di peso; ogni acquisto musicale invece effettuato su Amazon MP3 Store sarà automaticamente caricato online e non occuperà spazio. Una volta popolato il proprio Cloud Drive, sarà possibile caricare anche le proprie canzoni presenti sul computer.
L’ultimo passo sarà attivare il Cloud Player, una web app che permette la riproduzione in streaming di brani direttamente dalla nuvola. Disponibile anche un’applicazione per Android che svolge la stessa funzione e consente l’ascolto dei propri brani in online sul dispositivo Android.
Al momento non è possibile sfruttare il Cloud Player su iOS, non senza alcune scorciatoie; in ogni caso per noi utenti importanti quest’ultima precisazione ha poco importanza: i due servizi di Amazon sono disponibili solo per gli utenti statunitensi. L’Europa e L’italia dovranno ancora aspettare.