La lunga battaglia tra Amazon e l’agenzia per la tutela dei consumatori USA potrebbe presto volgere al fine, con il rimborso da parte del colosso e-commerce per l’acquisto di contenuti IAP, termine tecnico che nasconde i famigerati acquisti in app necessari per fruire pienamente delle sedicenti applicazioni gratis) per un valore di oltre 70 milioni di dollari.
La controversia prende le mosse nel 2014, quando la Federal Trade Commission aveva lanciato accuse ad Amazon di rendere troppo facile ai bambini l’acquisto di contenuti in-app, senza che avessero il preventivo permesso dei genitori. Nel 2016, sposando la tesi della FTC, un giudice americano aveva ordinato ad Amazon di rimborsare i genitori per almeno una parte degli acquisti effettuati dai propri figli, ma inaspettatamente aveva respinto la richiesta di emissione di un provvedimento inibitorio contro Amazon al fine di evitare altri acquisti IAP da parte dei più piccoli.
Non contente, ambo le parti avevano appellato la decisione del giudice, ma sembra che in questi giorni siano addivenute ad un bonario componimento. Le parti rinunceranno all’appello, ma ciò potrebbe tradursi in un dovuto risarcimento da parte di Amazon di ben 70 milioni di dollari, che dovranno essere agli acquirenti.
Questo perché, sostiene la FTC, è la cifra che le famiglie avrebbero sostenuto, tramite acquisti in-app da parte dei figli, tra il novembre 2011 e il maggio 2016. Mancano i dettagli su come avverrà il rimborso, ma non vi è dubbio che la vicenda verrà così definitivamente risolta.
Ed allora, Amazon si unisce ad altre aziende, come Apple e Google, già in passato condannate a rimborsare milioni di dollari, per acquisti IAP non autorizzati nel 2014.