Amazon riferisce che ora i suoi dipendenti sono 1 milione. Questa cifra è stata raggiunta dopo avere assunto 250.000 lavoratori solo nell’ultimo trimestre, nel quadro di una strategia di crescita che vede le vendite del sito di e-commerce in forte espansione anche per via della pandemia da coronavirus. Il traguardo raggiunto è una pietra miliare per l’azienda fondata nel 1995 da Jeff Bezos. Partita, lo ricordiamo, come libreria online, l’azienda ha con il passare del tempo allargato la gamma dei prodotti venduti a DVD, CD musicali, software, videogiochi, prodotti elettronici, fumetti, abbigliamento, mobilia, cibo, giocattoli e altro ancora per diversificare le sue attività.
Nel giro di pochi anni Amazon ha cercato di espandersi in tutti i settori possibili, creando siti specifici per varie nazioni del mondo, una propria linea di abbigliamento e vendendo di tutto di più, anche alimenti.
Il numero di dipendenti è enorme ma – riferisce CBS News – è ancora inferiore a quello di Walmart – la multinazionale proprietaria dell’omonima catena di negozi al dettaglio – che vanta 2,2 milioni di dipendenti in tutto il mondo.
L’esplosiva crescita di Amazon è una svolta storica in termini di potenza finanziaria e rappresenta un cambio di paradigma rispetto a quando i colossi di riferimento erano aziende quali General Motors (produttrice di autoveicoli), U.S. Steel (produttore di acciaio) e General Electric (tecnologia e servizi). Negli anni ’50 queste ultime tre corporation erano quelle con il maggior numero di dipendenti, con tutte e tre che potevano vantare più di 1 milione di dipendenti. Attualmente queste tre aziende impiegano circa 400.000 persone, numeri che riflettono la fine del lavoro industriale e di interi mestieri. Molte delle occupazioni di cui oggi viviamo rischiano di fare la fine di tante altre che sono scomparse per effetto delle ondate tecnologiche che periodicamente cambiano la storia: niente di nuovo ma a essere impressionante è l’accelerazione con cui tutto ciò sta avvenendo.