Apple non è più l’unica società USA quotata in borsa a valere 1 “trilione di dollari”: la capitalizzazione di Amazon da mille miliardi di dollari era nell’aria già da alcune settimane e il traguardo è stato raggiunto nella giornata di ieri, anche se poi la quotazione è leggermente diminuita. Nel momento in cui scriviamo il titolo AMZN vale 2.039,51 dollari per una capitalizzazione di oltre 994 milioni di dollari.
Nel corso della giornata di ieri il continuo rialzo della quotazione, in corso ormai da mesi, ha spinto il titolo AMZN fino a 2.050 dollari circa, soglia che ha proiettato Amazon a mille miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, indice finanziario calcolato moltiplicando il totale delle azioni disponibili per la quotazione in corso.
Anche se ora quotazione e capitalizzazione sono calati leggermente, il traguardo rimane facilmente raggiungibile per il colosso dell’e-commerce. Questo grazie non solo all’ottima salute dei numerosi business in cui è attiva la multinazionale di Jeff Bezos, ma anche dalla recente spinta data dalla nuova iniziativa nel campo della pubblicità online che pone Amazon in diretta competizione con Google e Facebook.
Dall’esordio come rivenditore di libri online, vendita di ebook reader e libri digitali, Amazon ha continuato ad estendere la sua presenza in numerose altre categorie di prodotto, è diventata uno dei principali fornitori di servizi cloud con Amazon Web Services (AWS), Amazon Prime Video, con Alexa (in arrivo in Italia) anche nella smart home, ha esteso in modo consistente la sua proposta di dispositivi hardware, in USA ha acquistato la catena di supermercati Whole Foods specializzata in cibi sani e salutari.
Secondo analisti e osservatori la spinta finale che ha contributo a proiettare Amazon a mille miliardi di dollari è data dalle grandi aspettative nel campo della pubblicità online. Ora questo business è incluso nella voce altro del bilancio Amazon per un valore di 2,2 miliardi di dollari, una percentuale piccola di un mercato che vale quasi 90 miliardi di dollari, ma che per Amazon è cresciuto del 130% in un anno.
Risultati e strategia adottata portano il colosso del retail online a competere con Google e Facebook che dominano la pubblicità in rete. Questo perché invece di spot e annunci che vengono considerati ormai intrusivi dagli utenti, Amazon può invece calibrare consiglio per prodotti e servizi a partire dalla mole sterminata di dati in sui possesso sulle abitudini dei propri acquirenti, trasformando le pubblicità online in suggerimenti mirati.