Questa settimana Amazon licenzierà 10.000 persone: è quanto emerge dal New York Times, secondo cui questi tagli si concentreranno in particolar modo al personale impiegato nel business dei dispositivi dell’azienda, incluse le divisioni che si occupano della gamma Echo e molti degli altri con assistente vocale Alexa), nelle risorse umane e nelle vendite al dettaglio.
Per farsi un’idea della portata dell’operazione basti pensare che 10.000 dipendenti rappresenterebbero praticamente il 3% degli impiegati in ufficio, e più in generale l’1% dell’intera forza lavoro aziendale.
Le cause dei licenziamenti Amazon
Di recente l’amministratore delegato Andy Jassy aveva preannunciato minori investimenti a tutto il segmento che ruota intorno ad Alexa spiegando che seppur fossero «ottimisti riguardo il futuro dell’assistente vocale» considerandolo ancora «un business importante e un’area di investimento per Amazon», l’azienda starebbe valutando alcuni cambiamenti riguardo il settore dei dispositivi – che negli ultimi anni ha perso all’incirca 5 miliardi di dollari – e i tagli al personale potrebbero far parte di questa strategia.
Amazon si accoda così alle altre aziende tecnologiche che, a causa della recessione economica globale, stanno rallentando il ritmo delle assunzioni in maniera significativa, talvolta bloccandola del tutto. Molte infatti, sullo slancio record durante la prima fase della pandemia di coronavirus, avevano investito basandosi su quei profitti, mentre adesso la situazione si starebbe capovolgendo.
Non solo Amazon
E infatti Meta ha già licenziato 11.000 dipendenti, mentre Snapchat e Microsoft qualche migliaio. SoundCloud ha tagliato il 20% del personale e anche Intel è su questa strada.
Apple ha licenziato 100 reclutatori rallentando le assunzioni, Bose va avanti a suon di diverse migliaia di dipendenti ogni anno, invece Elon Musk, che ne vuole licenziare 10.000 presso Tesla, dopo aver comprato Twitter si è apprestato a portare a termine altri tagli, anche se poi, resosi conto della portata di tale riduzione, pare avere reintegrato almeno alcuni dipendenti.
Un grande peso
Probabilmente i licenziamenti di Amazon sono più oculati e non dovrebbero pesare troppo sulla pipeline dei prodotti in arrivo, ma metteranno comunque migliaia di persone in una situazione precaria, mentre la crisi economica mondiale continua. Ad ogni modo se la cifra di 10.000 dovesse rivelarsi accurata, rappresenterebbe il taglio più grande nella storia di Amazon.
L’ex CEO e fondatore di Amazon ha annunciato che donerà gran parte del suo patrimonio in beneficienza, in particolare per sostenere due cause. Tutte le notizie di macitynet dedicate a Finanza e Mercato sono disponibili a partire dai rispettivi collegamenti.