Alla fine l’ha spuntata Jeff Besoz: Amazon ha comprato Twitch per 970 milioni di dollari, battendo Google che secondo rumors in circolazione in maniera insistente ormai dalla scorsa primavera, era vicinissima a termine l’operazione per una cifra che avrebbe superato il miliardo di dollari. A confermarlo, nella serata di lunedì, ora italiana, due note delle rispettive aziende, pubblicate su Amazon.com e su Twitch.tv. «Guardare altri che giocano ai videogiochi è un fenomeno globale e Twitch ha messo a punto una piattaforma che riunisce milioni di persone che guardano miliardi di minuti di video ogni mese. E incredibilmente Twitch ha solo tre anni di vita», ha commentato il Ceo e fondatore di Amazon, che nella nota entra nei dettagli dei numeri del sito: i visitatori unici sono circa 55 milioni, per un totale di 15 miliardi di minuti di contenuti ogni mese, mentre i “produttori” di video sono oltre un milione: moltissime software house, anche tra le big del settore videoludico, ma soprattutto tantissimi appassionati, che condividono le proprie imprese e commentano i risultati di avversari e amici. «Amazon e Twitch mettono prima di tutto i clienti e ambedue credono nel futuro dei giochi online. Essere parte di Amazon ci consentirà – sottolinea, invece, l’amministratore delegato di Twitch, Emmet Shar – di fare ancora di più per la nostra comunità e potremo creare strumenti e servizi più velocemente. Questo cambiamento significherà cose grandi per noi, e ci permetterà di portare a Twitch ancora più persone in tutto il mondo».
Twitch è nata nel 2011, come uno spin off del sito di streamng live Justin.tv del quale inizialmente era solo una sezione. Il crescere dell’interesse della trasmissione di video tratti da partite di videogiochi ha convinto i vertici della società di farlo diventare un sito indipendente, che ha avuto un successo significativamente superiore a quello del portale madre, riuscendo a raccogliere dagli investitori oltre 15 milioni di dollari per supportare il progetto, più del doppio rispetto a quelli raccolti nella fase di start up da parte di Justin.tv e arrivando nel giro di qualche mese ai primi posti negli Stati Uniti nell’elenco delle fonti di traffico internet. Un successo decretato dall’essere l’unico portale al mondo dedicato al genere della trasmissione streaming di partite di videogiochi e che ha permesso all’azienda – che ha sede a San Francisco – di crescere arrivando fino a un centinaio di impiegati con il portale localizzato in 24 lingue diverse, tra le quali anche l’italiano.
Quello dell’acquisizione di Twitch è solo l’ultimo passo di Amazon sul fronte della trasmissione video. Il colosso dell’e-commerce da tempo ha avviato – con Prime Video – la rincorsa alla pioniera del settore Netflix, puntando anche sulla produzione di contenuti di qualità. Questo – oneroso – acquisto, ora guarda anche alla dimensione social.