Jeff Bezos non subisce passivamente. Anzi, rilancia. Dopo aver lottato aprendo la via alla piattaforma Amazon di Kindle, in versione software su tutti gli apparecchi della concorrenza (Mac, Pc, iPhone, iPad, Blackberry), adesso lavora a potenziare il cuore pulsante del suo impero di carta digitale. Kindle.
L’apparecchio, giunto alla versione due, ha visto un piccolo miglioramento con l’aggiornamento del firmware alcuni mesi fa. Adesso, sta per arrivare una nuova versione potenziata che, promette, cambierà la faccia del Kindle. Sarà la 2.5 e sarà disponibile a partire dalla fine del mese di maggio.
In particolare, il nuovo firmware permetterà di entrare nel mondo dei social media dando “agganci” diretti a Facebook e Twitter, permettendo così di condividere opinioni, idee, libri, suggerimenti, brani e spunti. Tutto quel che serve per arricchire e rendere più moderna e inedita la lettura nel mondo 2.0. Ma non solo.
Infatti Amazon intende anche potenziare alcune delle funzioni base di Kindle. Quindi, oltre alla eliminazione dei soliti immancabili bug, ecco che arrivano anche altri miglioramenti software. Tra questi: possibilità di zoomare e muoversi dentro un Pdf, avere altri font di dimensioni ancora più grandi e una serie di altre funzionalità che dovrebbero cercare di migliorare l’impatto di tutte queste novità sulle batterie, visto che terranno sempre collegati alla rete telefonica senza fili. Oltretutto in modalità gratuita perché Amazon ammortizza il prezzo di questi collegamenti grazie ad accordi appropriati con i vari operatori.
Infine, Amazon intende aggiungere anche una funzionalità che potrebbe essere rivoluzionaria e che cambia la faccia delle operazioni per tutti quelli che finora hanno utilizzato un lettore di libri digitali di qualsiasi marca. Vale a dire l’aggiunta delle collezioni (specie di playlist) di libri. Questo è un passo avanti molto semplice ma assolutamente di primaria grandezza ed è clamoroso che finora nessuno (a parte Sony) abbia lavorato seriamente su questo aspetto.
Su tutti questi nuovi apparecchi c’è bisogno di ordine e di capacità di archiviazione di grandi quantità di elementi: nell’arco di due o tre anni alcuni Kindle possono aver superato anche il centinaio di libri e il semplice ordinamento per data di aggiunta o in ordine alfabetico non ha ovviamente senso. Invece, con la metafora degli scaffali, come nelle case, la suddivisione tramite criteri arbitrari da parte dell’utente è con tutta probabilità l’unica strada percorribile. Ecco dunque che la mossa di Amazon di introdurre le “collezioni” potrebbe essere davvero semplice quanto innovativa in questo settore. Ci riserviamo di vedere di persona, ma l’ipotesi di replicare l’organizzazione degli scaffali della libreria di casa potrebbe rendere finalmente fruibile davvero il Kindle come iPod della lettura. Oppure potrebbe essere migliorata e resa più funzionale per Apple su iPad e, in prospettiva, iPhone.