Il settore dei media e dell’intrattenimento è in continua evoluzione e lo sanno bene le piattaforme di streaming ad oggi più diffuse. Capire dove vada a parare questo mondo è davvero difficile, considerando che i cambiamenti sono costanti. Capire cosa sta accadendo e cosa potrà accadere, però, offre il margine necessario per prepararsi, adattarsi ed evolversi. In questo contesto, Amazon Prime Video rappresenta un esempio lampante.
Per anni, Amazon ha beneficiato di un accordo reciproco “Pay One” per la distribuzione di film live-action con Universal Studios. Grazie a questo accordo, film di successo come Oppenheimer e Five Nights at Freddy’s sono arrivati sulla piattaforma dopo quattro mesi su Peacock. Tuttavia, dal 2027 questi film si uniranno al catalogo animato di Universal su Netflix.

Ed allora, riconoscendo che questo potrebbe segnare la perdita di un asset fondamentale a favore di un concorrente principale, Amazon ha deciso di anticipare e attenuarne le conseguenze. In particolare, Amazon ha siglato nuovi accordi di licensing con studi come Lionsgate per sostituire parte di quanto perso da Universal.
Analizzando la domanda complessiva del catalogo, che include sia film e serie originali sia contenuti in licenza, Amazon è riuscita a superare Max e Hulu per il secondo posto negli Stati Uniti lo scorso anno, secondo i dati diffusi da Parrot Analytics. Uno dei fattori trainanti di questa crescita è stato l’incremento della quota di domanda per il catalogo cinematografico di Prime Video, passata dal 6,8% al 10,7%, superando Netflix e diventando la libreria di film più ricercata nel paese.
La crescita di Prime Video deriva da una combinazione di investimenti in contenuti originali per SVOD e produzioni cinematografiche particolarmente richieste, come Challengers, The Idea of You, Road House e Red One. Anche il licensing strategico ha avuto un ruolo importante: film come Terrifier, Terrifier 2 e il Gladiatore hanno ottenuto risultati sorprendenti grazie a nuovi sequel cinematografici nel 2024.
In sintesi, i film sono un pilastro fondamentale della strategia di Amazon Prime Video. Nei primi tre trimestri del 2024 sono proprio questi ad aver generato il 36,3% dei ricavi derivanti dagli abbonamenti streaming della piattaforma, una quota che in questo periodo negli Stati Uniti è seconda solo a quella di Peacock.
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