Amazon e HP sono in trattativa e la prima avrebbe sostanzialmente già in tasca WebOS. Lo riporta VentureBeat, affermando che HP sta cercando di liberarsi della “patata bollente” WebOS e Amazon è uno dei pochissimi candidati ad avere più probabilità di portare a termine l’acquisizione. In seguito al recente annuncio dei nuovi Kindle e del modello Fire in particolare, l’operazione potrebbe avere una sua logica e le tecnologie Palm essere di rilievo per Amazon. Jonathan Rubinstein, un tempo CEO di Palm, ora ricopre un non meglio precisato ruolo nella sezione “product innovation” all’interno del Personal Services Group di HP ma è interessante notare come sia dallo scorso anno anche un membro chiave del board Amazon.
Il “motore” alla base di Kindle Fire è Android; si tratta ad ogni modo di una versione abbondantemente personalizzata da Amazon, a tal punto che è difficilmente discernibile dagli altri OS con Android. Acquistando quel che resta delle tecnologie Palm, Amazon avrebbe carta bianca su tutto e potrebbe ridisegnare WebOS a proprio piacimento, differenziando ancora di più i Kindle rispetto agli altri tablet sul mercato. Anche se i tablet con WebOS sono stati un fallimento per HP, il sistema ha potenzialità enormi: il software di Palm è da tutti elogiato per il multitasking e i Kindle Fire del futuro potrebbero riprodurre senza problemi video, media di vario tipo ed eseguire giochi con molti meno problemi rispetto a quanto permettono i dispositivi con Android.
Pare tra l’altro che già da tempo Hp avesse adocchiato Amazon come partner: in un’intervista a This is my Next, Rubinstein aveva già rivelato l’intenzione di Amazon di sfruttare WebOS. HP ha corrisposto a Palm 1.2 miliardi di dollari nel 2010; la somma che Amazon utilizzerà per portarsi a casa sarà solo una frazione di quanto speso a suo tempo dai protagonisti della trattativa.
[A cura di Mauro Notarianni]