Nel giorno dell’annuncio dell’acquisizione degli studi MGM (Metro Goldwyn Mayer), Amazon ha anche fatto sapere che, dal 5 luglio, Jeff Bezos non sarà più amministratore delegato dell’azienda: la data non è casuale ma è un riferimento al 5 luglio 1994, anno nel quale l’azienda è stata costituita.
Jeff Bezos, 57 anni, è stato CEO di Amazon per 27 anni, avventura iniziata con umiltà, vendendo prima libri (libri di carta) e poi tutto il resto. Amazon ha assunto 1,3 milioni di dipendenti in tutto il mondo e il gruppo è diventato un vero e, complice anche la pandemia, è diventato per molti utenti un vero e vero proprio punto di riferimento.
Come previsto, l’azienda farà d’ora in poi affidamento ad Andy Jassy, in azienda sin dal 1997, persona che attualmente svolge il ruolo di CEO per le attività cloud (Amazon Web Services), la divisione dalla quale arrivano i profitti maggiori.
Bezos, uno degli uomini più ricchi del mondo, non si allontanerà ovviamente troppo dal gruppo da lui fondato. Diventerà infatti presidente esecutivo del consiglio di amministrazione dell’azienda, posizione che gli darà più tempo per prendersi cura di Blue Origin, per sviluppare concept e tecnologie per gettare le basi per future operazioni di volo spaziale umano, su Day 1 Fund (un fondo benefico, ndr) e per il Washington Post, quotidiano del quale è proprietario dal 2013.
Bezos stesso ha annunciato la sua uscita da CEO nell’ambito dell’assemblea annuale degli azionisti che si è tenuta online. «Abbiamo scelto quella data perché è importante per me, è il giorno in cui Amazon è stata fondata nel 1994, esattamente 27 anni fa», ha dichiarato BEzos, riferendo anche che il settore delle vendite al dettaglio è molto più competitivo di quella degli smartphone: «I consumatori possono acquistare in decine di grandi catene al dettaglio nazionali, centinaia di catene regionali e da migliaia di piccoli venditori online e non. È un’industria in salute, dove noi siamo solo una piccola quota». Poi: «Pensate ai sistemi operativi per gli smartphone. Riuscite a pensare a qualche piccola azienda di successo e che cresce nel settore? Non esistono». E acnora: «Sono consapevole che con il successo si intensifica anche lo scrutinio e questa cosa va bene».