Gur Kimchi, vice presidente responsabile di Amazon Prime Air, il servizio in sperimentazione per la consegna a domicilio con i mini drone, chiede delle corsie preferenziali nei cieli per far volare in sicurezza i velivoli. L’idea è di avere delle corsie preferenziali per tutti i velivoli che volano a un’altitudine inferiore e superiore ai 200 piedi (sotto e sopra i 61 metri), un modo per cercare di mettere ordine nel caos normativo sul volo dei droni dedicati alle consegne ed essere operativi prima possibile con i propri mezzi dedicati alle consegne rapide. Dell’idea se n’è parlato martedì scorso in una conferenza della NASA che si è svolta in California, e prevede la creazione di corsie preferenziali suddivise in base all’utilizzo che si fa dei droni.
Sino a 200 piedi (61 metri) dovrebbero volare i droni destinati al mondo consumer, quelli utilizzati, per divertimento. Lo spazio aereo tra i 200 e i 400 piedi (tra i 61 e i 122 metri) potrebbe essere riservato ai veicoli utilizzati per servizi professionali alle consegne o a operazioni di emergenza (particolari modelli in grado di garantire la massima sicurezza). Lo spazio aereo tra i 400 e i 500 piedi (tra i 122 metri e i 152 metri) dovrebbe infine essere una sorta di zona cuscinetto in grado di separare lo spazio aereo riservato ai droni da quello per i velivoli con equipaggio.
A marzo di quest’anno Amazon ha ricevuto il permesso dalle autorità statunitensi per testare i droni, con voli solo diurni e con piloti. La Federal Aviation Administration (FAA) ha rilasciato all’azienda un certificato che consente di sperimentare i voli; non ancora una licenza in piena regola per usi commerciali ma un importante passo per Prime Air. Tra le regole imposte dalla FAA l’obbligo di far volare i droni sotto ai 400 piedi (circa 122 metri), solo di giorno e con condizioni meteo che non ne ostacolino la visuale, con il pilota che deve possedere una licenza di volo anche privata, un certificato medico e che non potrà mai perdere il contatto visivo con il drone. Amazon dovrà fornire all’ente report mensili con dettagli quali il numero di voli condotti, le ore di lavoro dei piloti e dettagli su malfunzionamenti hardware e software.