“Dai 35 ai 107 euro, sottratti dagli operatori della telefonia fissa quando il consumatore decide di cambiare compagnia”. Sono circa ventimila gli utenti che hanno indicato la voce in bolletta quest’anno appena trascorso segnala Altroconsumo. Una penale bella e buona, abolita con le lenzuolate di liberalizzazioni del 2007 proprio per agevolare il cambio di fornitore di servizio e stimolare la concorrenza nel mercato.
Un balzello eliminato, risorto sotto nomi diversi, quali contributi di disattivazione. “Una beffa” dice Altroconsumo “che lede i singoli utenti e affossa le dinamiche concorrenziali”.
L’associazione di consumatori ha denunciato all’AGCOM la pratica commerciale scorretta di sei compagnie di telefonia fissa che forniscono anche connessione internet (via fibra ottica o adsl): Fastweb, Infostrada, Telecom, Teletù, Tiscali e Vodafone. All’Autorità per le garanzie delle telecomunicazioni è stata denunciata la pratica e l’entità dei costi, né congrui né giustificati dal contesto tecnologico.
Altroconsumo chiama a raccolta gli utenti chiedendo di segnalare la propria vicenda. Sul sito web il dettaglio delle denominazioni di spesa con cui le compagnie mascherano la voce addebitata in bolletta. Questa la lista da verificare in fattura:
- Fastweb: importo per dismissione
- Infostrada: costo per attività di migrazione
- Telecom: costo disattivazione linea
- Teletù: contributo disattivazione
- Tiscali: contributo di disattivazione
- Vodafone: corrispettivo recesso anticipato/ disattivazioni anticipate
[A cura di Mauro Notarianni]