Apple ha abbandonato la Touch Bar, il mini display Retina integrato nella parte superiore della tastiera offerto sui MacBook Pro a partire dal 2016 e che metteva a disposizione alcune funzionalità direttamente a contatto delle dita dell’utente, mostrando scorciatoie in base all’uso del sistema o app come Mail, Finder, Calendario, Numbers, GarageBand, Final Cut Pro X e altre ancora, incluse app terze parti.
La Touch Bar non è mai stata troppo apprezzata dagli utenti ma un team di quattro ingegneri di Hong Kong crede che il concetto meriti una seconda possibilità e ha creato Flexbar, un accessorio che è in pratica una versione indipendente del display touchscreen utilizzabile con diversi dispositivi e piattaforme sfruttando la connessione USB.
Gli ideatori della Flexbar hanno dato vita a una nuova azienda, Eniac, con l’obiettivo di portare l’accessorio agli utenti mediante una campagna di crowdfunding su Kickstarter. I primi finanziatori possono pre-ordinare il dispositivo per 119$ anziché i 179$ successivamente richiesti, con le prime spedizioni previste per febbraio 2025.
La Flexbar (altri dettagli qui) può essere collegata a Mac, iPad, iPhone o PC tramite USB-C; l’interfaccia è personalizzabile e adattabile, e le funzionalità ricordano quelle che erano disponibili con la Touch Bar di Apple. Ricorda un po’ anche lo Stream Deck di Elgato, dispositivo con vari pulsanti personalizzabili sia per quanto riguarda le icone da visualizzare sia per quanto riguarda i comandi associati, utile in vari modi, per richiamare varie funzionalità dedicate, ad esempio, al live streaming, al montaggio video, al fotoritocco, ecc.
Flexbar vanta un display OLED da 10″ con risoluzione 2K, offre di serie scorciatoie predefinite e controlli dedicati per varie app. Supporta API che consentono di interfacciarsi con applicazioni di terze parti come YouTube, applicazioni di Microsoft, Adobe, con AutoCAD e altre ancora.
In modo simile a quanto era possibile con la Touch Bar, la Flexbar mostra contenuti diversi in base al software con il quale si sta lavorando; è supportata l’esecuzione di macro e sequenze ripetitive, semplificando alcuni compiti su macOS.
Gli ideatori mettono già a disposizione una versione preliminare dell’app di gestione per Windows (la release per Mac è ancora in fase di sviluppo) e anche un SDK JavaScript-based per gli sviluppatori per permettere loro di creare plug-in da offrire in un marketplace che dovrebbe essere disponibile dal prossimo anno.
Apple ha sempre consdierato la Touch Bar una sorta di estensione della tastiera e non un sistema per mostrare avvisi, animazioni, messaggi, elementi a scorrimento o qualsiasi contenuto che possa “distrarre o distogliere l’attenzione dell’utente da ciò che sta facendo sullo schermo principale” (parole riportate nelle linee guida per gli sviluppatori). C’è però chi l’ha usata persino per eseguire Doom, ma on è mai stata un elemento di differenziazione, come è invece accuaduto con il Touch ID, e Apple si è definitivamente sbarazzata della Touch Bar da ottobre 2023.