Nella settimana in cui i più importanti colossi della tecnologia presentano i risultati trimestrali, i mercati osservano attentamente ogni numero per comprendere se l’Intelligenza Artificiale AI è una bolla oppure un boom: se dobbiamo giudicare in base ai risultati di Alphabet – Google del terzo trimestre la risposta è evidente.
Mentre le previsioni puntavano a un fatturato di 86,44 miliardi di dollari e utile per azione di 1,83 dollari, Big G ha sorpreso tutti ancora una volta segnando 2,12 dollari di utile per azione su un fatturato di 88,27 miliardi di dollari.
Superando le previsioni con un balzo del 15% nel fatturato e del 37% nell’utile per azione, in borsa la spinta si è fatta immediatamente avvertire, sia dopo la chiusura dei mercati con un aumento del 2,8%, poi ulteriormente ampliato fino quasi al 10% prima dell’apertura del NASDAQ.
La pubblicità su Internet rimane il flusso fondamentale di Google, con un totale di 65,85 miliardi, in forte crescita rispetto ai 59,65 miliardi nello stesso periodo dello scorso anno. La divisione cloud tira ancora di più grazie ai grandi contratti che sempre più società firmano con Google per impiegare AI, un fatturato di 11,4 miliardi in crescita del 35%, anche questo oltre le previsioni.
Investitori e analisti sono preoccupati che spese elevate per investimenti in hardware e software AI richiederanno anni per essere ammortizzati. Google prevede di investire 13 miliardi di dollari solo per nel trimestre corrente, con previsioni di costi ancora più sostenuti nel 2025.
Ma Il CEO Sundar Pichai e Big G sono convinti che il numero degli utenti che usano il suo chatbot e funzioni AI, ora stimato in un miliardo, e le società con grandi contratti continueranno a spingere il fatturato. È una settimana molto intensa per tecnologia e finanza: sono in arrivo i risultati di Amazon, Meta, Microsoft e anche Apple.
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