Eric Schmidt, amministratore delegato di Google prima (dal 2001 al 2011) e in seguito presidente del consiglio di amministrazione, non è più a capo di Alphabet, l’holding cui fanno capo Google e altre società controllate di Big G.
Alphabet ha annunciato che Schmidt svolgerà il ruolo di “technical advisor” e continuerà ad avere un posto nel consiglio di amministrazione. La presidenza sarà assegnata a un non precisato amministratore senza compiti esecutivi, sulla falsariga dell’incarico che Arthur D. Levinson svolge in Apple.
Schmidt, elencato al 119° posto nella classifica delle persone più ricche al mondo stilata da Forbes, ha cominciato come stagista presso Bell Labs, riscrivendo Lex, un analizzatore lessicale software per sistemi UNIX: dal 1997 al 2001 è stato CEO di Novell e nel 2001 è diventato CEO di Google. Ha prestato servizio in vari altri consigli del mondo accademico e quello industriale, inclusi i consigli di amministrazione dell’Università Carnegie Mellon, Apple e l’Università di Princeton.
Con l’avanzare di Google nel core business di Apple con Android & company, da Apple, era stato costretto a lasciare la multinazionale di Cupertino nel 2009 dopo tre anni di attività per “potenziali conflitti di interesse” che “avrebbero ridotto di molto l’efficienza e l’incisività del suo incarico”.
L’ingegnere e businessman arrivò a Google alla fine degli anni ’90. All’epoca i due fondatori Sergei Brin e Larry Page stavano cercando di vendere la loro creatura ad aziende più grandi, come Excite ma quest’ultima rifiutò l’acquisizione per 1 milione di dollari e persino per 750mila dollari. Nel 2001 Schmidt diventò Chief operating officer e trasformò Google in una società per azioni, lanciando un’offerta al pubblico dei titoli (IPO) per quotarsi sul mercato regolamentato e da allora è stata una crescita senza fine.
“C’è Eric Schmidt dietro a tutto questo” scrive in una nota. “Larry, Sergey, Sundar (Sundar Pichai, attuale CEO di Google, ndr) ed io crediamo che sia il momento per una transizione, nell’evoluzione di Alphabet. La struttura della holding sta funzionando bene e Google e Other Bets (la struttura che raccoglie le altre “scommesse”, le attività non legate al motore di ricerca e simili ndr) stanno prosperando. Negli anni recenti ho speso molto del mio tempo sulla scienza e la tecnologia, e sulla filantropia, e voglio impegnarmi ancora di più su questo fronte”.
“Dal 2001”, scrive Larry Page parlando della transizione di Schmidt, “Eric ha fornito consulenza, competenze tecniche e una chiara visione del futuro della tecnologia”. “Continuando i suoi 17 anni di servizio per l’azienda, ora ci aiuterà come technical advisor su questioni legate a Scienza e Tecnologia. Sono incredibilmente entusiasta dell’evoluzione della nostra azienda e per i grandi leader che stanno guidando tale innovazione”.
Tra le vicende oscure da ricordare di Schmidt, l’accordo con Steve Jobs e Adobe, una sorta di patto di non belligeranza, con il quale tutti si impegnavano a non rubarsi a vicenda i dipendenti migliori, un modus operandi che, si è scoperto in seguito, è stato adottato anche da Intel, Pixar, Lucas Film, PayPal e tanti altri big del settore.