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All’assemblea degli azionisti Jobs bacchetta Greepeace

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Poche notizie sul futuro, qualche succoso scambio di battute e una piccola filippica contro Greepeace, accusata di ragionare sui massimi sistemi ma di non tenere in considerazione le cose più importanti, quelle concrete. Questi alcuni dei punti cardine dell’€™assemblea annuale degli azionisti Apple che si è tenuta nel corso della mattinata di ieri a Cupertino.

L’€™incontro è stato saldamente tenuto in pugno da Jobs che ha risposto con prontezza e, in qualche caso, anche in maniera tagliente agli azionisti che gli hanno chiesto conto di un po’€™ di tutto, anche se il tema centrale è stato, inevitabilmente, quello delle stock options e delle vicende ad esse connesse.

La parte più interessante ha riguardato alcuni commenti di Jobs sulle dichiarazioni rilasciate da Fred Anderson, l’€™ex Cfo secondo cui non corrisponderebbe a verità  il fatto che il Ceo non fosse al corrente del fatto che si dovessero seguire procedure precise per non incorrere in sanzioni fiscali. ‘€œAnderson – ha detto Jobs – è un ottima persona; lo so perché ho lavorato con lui per diversi anni. Ma su questa cosa penso che i suoi commenti siano leggermente fuori misura’€. Jobs ha poi letto il pronunciamento della commissione di controllo della Borsa americana che di fatto assolve Apple. ‘€œA meno che non si pensi che ci sia in atto una congiura che coinvolge in qualità  di complice anche la Sec – ha detto il Ceo – credo che questo chiuda la questione’€

Il Ceo ha poi avuto un serrato scambio di battute con un rappresentante della confederazione sindacale AFL-CIO, che gli chiedeva di restituire le azioni oggetto dello scandalo. ‘€œLe azioni in mio possesso sono state approvate quando il prezzo era più basso e mi sono state assegnate quando il loro valore era salito e nonostante questo non ho chiesto di essere rimborsato’€, ha detto Jobs suscitando l’€™ilarità  dei presenti. Uno scambio di battute piuttosto aspro c’€™è stato con Teamster Union che chiedeva ‘€œmaggiore trasparenza nel legare gli stipendi dei mnager alle performances dell’€™azienda’€. Jobs ha prima zittito l’€™interlocutore quando questo cercava di proporre una domanda al consigliere d’€™amministrazione Bill Cambell, poi, dietro l’€™insistenza del suo interlocutore, la cui proposta è stata bocciata dall’€™assemblea, Jobs gli ha consigliato di presentarsi il prossimo anno candidandosi alla carica di consigliere d’€™amministrazione.

Jobs ha poi replicato a questioni di impronta eminentemente finanziaria. Ad un socio che gli chiedeva informazioni sulla possibilità  di uno stock split (la concessione di due azioni al posto di una, ma a metà  del prezzo originario), Jobs ha risposto riferendosi a Google e Berkshire-Hathaway, due società  che non hanno attuato lo stock split nonostante il valore altissimo delle loro singole azioni.

Parlando del suo stipendio (di un dollaro) Jobs ha detto che la composizione del compenso è semplice: ‘€œprendo mezzo dollaro per la presenza sul lavoro e l’€™altro mezzo dollaro per quello che produco’€

Accenni critici sono giunti da alcuni soci che hanno lamentato il fatto che di fronte all’€™assemblea si siano presentati solo pochi rappresentanti del consiglio (oltre a Jobs erano presenti Eric Schmidt, Bill Campbell e Arthur Levinson), mentre qualcun altro ha invece giudicato negativamente la discesa della spesa per la ricerca e lo sviluppo, una scelta che secondo qualcuno (e anche secondo qualche organo d’€™informazione) avrebbe determinato il ritardo di Leopard. Questa affermazione ha dato a Jobs l’€™occasione per alcune interessanti puntualizzazioni. ‘€œApple realizza prodotti di qualità  perché sceglie le persone giuste – ha detto il Ceo – e la ricerca non è sinonimo di un grande numero di persone o la qualità  non si ottiene con la stessa facilità  con cui si firma un assegno. Fosse così – ha detto Jobs suscitando approvazione tra i presenti – Microsoft avrebbe dei prodotti eccezionali’€. Jobs ha comunque detto che, benchè non sia stato particolarmente felice di ritardare il lancio di Leopard, il sistema operativo varrà  l’attesa.

La questione ambientale, come previsto, non è stata così spinosa come lo sarebbe potuto essere se Jobs nei giorni scorsi non avesse fatto un passo avanti, con una lettera che mette le cose in chiaro su quel che la Mela farà  per tutelare l’€™ambiente. Non solo gli interventi critici di alcuni azionisti sono stati ritirati, ma alla riunione erano presenti anche degli attivisti di Greenpeace che si sono congratulati con il Ceo; quando però gli stessi attivisti hanno invitato Apple a fare di più per diventare realmente ‘€œverde fino al torsolo’€, Jobs ha sbottato picchiando duro contro l’€™associazione ambientalista accusata di ‘€œdare troppo peso alle parole e poco ai fatti’€ e di usare come fattore di misurazione ‘€œquello che la gente dice che farà  e non quello che sta realmente facendo. La vostra realtà  – ha continuato Jobs – si fida troppo dei massimi sistemi ma attribuisce scarsa considerazione nella scienza e nell’€™ingegneria. Vi consiglio di assumere qualche tecnico e aprire un dialogo con l’€™industria per scoprire che cosa si fa realmente invece che affidarvi alle belle parole’€. Apple avrebbe avuto la prova di che cosa questo significhi parlando con le poche realtà  al mondo che si occupano di introdurre sostanze alternative a quelle dannose usate nel mondo dei computer. Cupertino sarebbe stato l’€™unico produttore di Pc ad essersi fatto avanti ufficialmente, una prova che i concorrenti della Mela parlano molto ma agiscono poco.

Nella parte finale Jobs ha poi risposto ad alcun domande sui prodotti, senza rivelare troppo del futuro. Si è avuta la conferma che iPhone sarà  rilasciato il prossimo mese (e Jobs ha mostrato un esemplare ai presenti) e che a breve potrebbe aprire un Apple retail store a Vancouver (la più grande città  canadese della costa occidentale ancora senza un punto vendita diretto di Apple). Jobs ha poi ammesso che i servizi on line (essenzialmente .Mac) non hanno ancora espresso il loro potenziale, promettendo ‘€œmiglioramenti e novità  per il prossimo anno’€. Infine a chi chiedeva conto di un futuro con contenuti in alta definizione su iTunes Store, Jobs ha risposto con un sibillino ‘€œnon si sa mai’€.

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