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Alla WWDC non aspettiamoci l’impossibile (ma speriamo nell’improbabile)

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Ci risiamo, ecco a voi la WWDC 2018. Manca poco, pochissimo per l’unico appuntamento istituzionale di Apple. Gli altri sono “speciali” e destinati al lancio di prodotti e servizi. Ma la WWDC è un’altra cosa: il momento in cui Apple accoglie i suoi sviluppatori e presenta sostanzialmente le tecnologie sulle quali si lavorerà nell’anno e negli anni successivi. Non tutto viene sempre detto sul palco, perché alcune cose vengono presentate sotto embargo e Non disclosure agreement, un accordo specifico di riservatezza, fatto firmare a chi partecipa come sviluppatore (niente per i giornalisti, dunque). Ma comunque di cose ne succedono.

Alla WWDC non aspettiamoci l’impossibile (ma speriamo nell’improbabile)

Altre però di solito non capitano alla WWDC: niente prodotti consumer, ad esempio. Quindi niente iMac, niente Mac mini, niente MacBook, e niente iPhone o iPad, anche se non bisogna mai dire mai. Però la stagione dell’anno in cui queste cose accadono di solito è un’altra (estate e poi autunno).

Invece, quello che sicuramente arriverà alla WWDC saranno le nuove versioni dei sistemi operativi di Apple: macOS 10.14 e iOS 12, con annesse novità per il Watch e per la Apple Tv. Sono cose che premono al pubblico principale della WWDC e che serve a dare il timone e la direzione da seguire per poi arrivare al rilascio – di solito in contempoanea con l’uscita sul mercato dei nuovi prodotti presentati in autunno e destinati alle spese di Natale. Questa è insomma la ciclicità di Apple.

C’è anche spazio per altri, però: c’è spazio infatti per prodotti pro (MacBook Pro, Mac Pro modulare, forse altri prodotti pro incluso un Mac mini Pro Black, perché no?) e altre cose che non siano decisamente consumer.

E poi la WWDC è anche il posto giusto per gli annunci di cambio di strategia: si passa da PowerPc a Intel? Steve Jobs lo disse alla WWDC. Si apre la porta ai processori “fatti in casa” Ax anche per macOS? Apple lo potrebbe annunciare proprio alla WWDC. Insomma, di sorprese ce ne potrebbero essere molte.

Lo spazio della WWDC è giusto anche per presentare il lato B della tecnologia: ARKit, il framework di sviluppo per la realtà aumentata, la parte di “intelligenza” di Siri, l’ottimizzazione del codice di iOS, che a questo punto deve migliorare radicalmente e risolvere tanti piccoli bug, oltre a presentare quelle nuove funzionalità che lo renderanno ancora più professionale e simile a un Mac.

Arriveranno anche le ottimizzazioni di funzionamento e, speriamo, AirPower, il sistema di ricarica a induzione di iPhone, iPad, Apple Watch e AirPods, che a questo punto è decisamente in ritardo.

Alla WWDC non aspettiamoci l’impossibile (ma speriamo nell’improbabile)

Poi, la WWDC 2018 potrebbe essere l’occasione per lanciare anche una nuova tecnologia centrata sui servizi digitali della salute creati nel tempo da parte di Apple, e che richiedono fisiologicamente la collaborazione anche di sviluppatori terze parti. Una iHealth tutta digitale, insomma, da usare con Watch di Apple, iOS, macOS.

La WWDC sarebbe anche il podio perfetto per far vedere e preparare il pubblico all’arrivo del fantomatico Mac Pro modulare, del quale tanto abbiamo parlato in passato ma che adesso, con l’arrivo dell’iMac Pro, sembra relativamente meno necessario. A cosa serve? A chi sarebbe diretto?Come funzionerebbe? Lo potremo vedere tra pochissimi giorni.

Cosa mancherà? Probabilmente tutto il pacchetto di nuovi apparecchi telefonici e iPad, e anche i MacBook non pro, a meno che non arrivi il ventilato progetto di porting del codice di macOS su piattaforma Ax, il processore di iPhone e iPad, nel qual caso la sede perfetta sarebbe proprio la WWDC.

Dopodiché, come ci ha insegnato prima Steve Jobs e poi Tim Cook, queste sono regole da praticoni, desunte dai comportamenti della Apple negli anni ma non sono certamente leggi incise nella pietra. Alla WWDC può succedere di tutto, solo non aspettatevi l’impossibile: magari solo l’improbabile.

Noi comunque saremo lì, pronti a raccontarvi tutto per filo e per segno.

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