Alexey Soldatov, pioniere russo di internet e fondatore del primo provider della Federazione Russa, è stato condannato da un tribunale a due anni di prigione in una colonia penale, accusato di “abuso di potere”.
Soldatov, 72anni, è stato trattenuto su sentenza di un tribunale di Mosca. Ha una malattia terminale e sono pochi quelli che in Russia credono alle accuse del governo nei confronti di un uomo conosciuto come “il papà di Internet in Russia”.
Uno degli autori dell’articolo sul sito del CEPA (Center for European Policy Analysis) che parla dell’arresto è il figlio di Soldatov, spiegando che il padre è accusato di “abuso di potere” per la gestione di una serie di indirizzi IP legati a una organizzazione con la quale non ha alcun legame. L’incriminazione è indicata come “una assurdità giuridica” che obbligherà Soldatov a rimanere in prigione anche se malato, nonostante la Corte non avrebbe dovuto stabilire una pena detentiva. A detta dei familiari, quella contro Soldatov è essenzialmente una condanna a morte.
Soldatov ha avuto un ruolo centrale nella creazione della rete Relcom, quella che nel 1990-91 i unì a EUnet ed è stata utilizzata per diffondere notizie circa il tentativo di Colpo di stato sovietico del 1991 in tutto il mondo, mentre sabotatori delle comunicazioni attraverso il KGB stavano cercando di reprimere le attività dei mass-media sul tema. Dopo la caduta dell’URSS molte strutture ex sovietiche controllate dallo Stato sono state ereditate dalla Federazione Russa, le estese reti telefoniche tra loro. Con la trasformazione dell’economia russa, basata sull’economia di mercato, le industrie delle telecomunicazioni market-based sono cresciute rapidamente, e sono nel frattempo comparsi vari provider.
Relcom, istituita nel 1990, era una rete di computer UUCP su linee telefoniche. La rete era collegata a EUnet attraverso Helsinki e consentiva l’accesso a Usenet. Alla fine del 1991, contava circa 20 000 utenti. Nel settembre 1990 fu creato il dominio .su. All’inizio del 1991, l’Unione Sovietica era sull’orlo del collasso, e Relcom si rivelò centrale per bypassare il controllo dei media, consentendo a moltissime persone in Unione Sovietica di comunicare con il resto del mondo.