Secondo un recente rapporto di Bloomberg la catena Marriott Hotel sta testando sia Alexa sia Siri presso l’Aloft Hotel di Boston per accertarsi su quale sia il miglior assistente vocale per eseguire determinate azioni come ad esempio l’accensione delle luci, l’apertura e la chiusura delle tende, la modifica della temperatura ambiente o il controllo dei televisori.
Alexa avrebbe già un vantaggio con la catena Marriott: l’hotel JW Marriott a San Antonio ha già installato dispositivi Alexa in 10 delle sue stanze più popolari, con l’intenzione di aggiungerlo prossimamente ad altre 100 camere. Alexa è inoltre già presente anche presso l’hotel Four Seasons a Washington D.C. Si tratta di una sfida tra assistenti personali di interessante rilievo: la catena Marriott ha più di 6.000 proprietà in 120 paesi in tutto il mondo. Qualunque sia l’assistente vocale a vincere, questo otterrà esposizione per migliaia di ospiti. Inoltre ci sono più di 130 hotel a marchio Aloft negli Stati Uniti con altri 100 previsti per il futuro.
Amazon è probabilmente in vantaggio nell’integrazione del suo assistente personale grazie alle oltre 10.000 abilità su cui può contare Alexa; inoltre l’azienda ha già avviato i piani per portare Alexa su iPhone e sui dispositivi Android. Ad esempio Alexa è già disponibile sul recente Mate 9 di Huawei come parte di un aggiornamento del software, mentre su iOS è disponibile all’interno dell’app Amazon ma per il momento solo in USA.
L’assistente personale di Amazon dovrà però vedersela con la concorrenza, non solo Siri di Apple ma anche Google Assistant e il recente Bixby di Samsung.