Il Museo Poldi Pezzoli di Milano ha presentato il nuovo sito internet realizzato con il sostegno e la collaborazione della Fondazione IBM Italia, interamente rinnovato nella grafica e nei contenuti e predisposto anche nella versione per smartphone (e iPhone in particolare).
Il nuovo sito è frutto della partnership che da molti anni lega il Museo, uno dei più prestigiosi e ricchi tra i musei privati italiani, alla Fondazione IBM Italia, da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano attraverso un utilizzo innovativo delle nuove tecnologie, ed è stato realizzato grazie al supporto scientifico ed operativo fornito dal Master in Catalogazione Informatica del Patrimonio Culturale dell’Università Cattolica diretto dal Prof. Alessandro Rovetta.
Due sono le significative novità . Il sito disegnato con tecnologia open source integra il sistema informativo gestionale per la catalogazione delle opere e la cura delle collezioni. Il sistema gestionale, che ha comportato un’analisi approfondita e piuttosto complessa, è il vero cuore del sito: l’opera d’arte è catalogata nel corso di tutti i suoi cambiamenti di stato ossia provenienza, conservazione, movimentazione, la partecipazione a mostre, i restauri subiti con foto e documenti allegati. Utilizzando regolarmente questo strumento i curatori del Museo potranno gestire le collezioni e scegliere quali notizie pubblicare con l’obiettivo di condividere in tempo reale con studiosi e addetti ai lavori le informazioni sui singoli beni. E’ un progetto pilota nel nostro Paese, che una volta testato potrà essere utile per altre istituzioni museali.
La navigazione è già oggi molto ricca: sono presenti seicento schede riguardanti le opere, trecento dedicate ai dipinti e altrettante dedicate alle arti decorative, corredate da fotografie, didascalie, schede didattiche in italiano e in inglese, schede scientifiche, bibliografie e dati sugli autori; le schede sono destinate ad aumentare ulteriormente grazie al supporto scientifico dell’Università Cattolica.
L’altra grande novità è la realizzazione della versione per lo smartphone che consente all’utente di poterlo utilizzare come audioguida personale ‘scaricando’ gratuitamente i contenuti mp3 che il Museo e Acoustiguide mettono a disposizione dei visitatori.
“Ci è sembrato necessario fare un passo successivo nel percorso “virtuale” del Poldi Pezzoli, realizzando un sito più dinamico, che tenga conto dei linguaggi e dei modi di comunicare utilizzati dalle nuove tecnologie del web, come facebook e youtube. Pur ritenendo il contatto diretto tra l’opera d’arte e il visitatore insostituibile, il nuovo sito sarà fondamentale per avvicinare alla nostra realtà quel pubblico che forse non ha molta dimestichezza con i musei, ma utilizza abitualmente lo strumento della rete. E penso in primo luogo ai giovani. – dice la dottoressa Annalisa Zanni, direttrice del Museo – Inoltre, grazie alla collaborazione con gli esperti di Fondazione IBM Italia, abbiamo ideato un sito non solo facilmente aggiornabile, ma che sarà per noi uno strumento fondamentale per la gestione delle collezioni”.
Il team di lavoro, formato da esperti della Fondazione IBM Italia, dalla dottoressa Lavinia Galli, conservatore del Museo, e dalla dottoressa Stefania Vecchio, docente presso il Master in Catalogazione Informatica del Patrimonio Culturale dell’Università Cattolica, ha dimostrato ancora una volta come le competenze distintive di ciascun partner – museo, fondazione e università – siano state essenziali per il raggiungimento degli obiettivi.
“Viviamo ormai in un mondo sempre più interconnesso, denso di tecnologia e dove tutte le cose diventano sempre più intelligenti. Nell’ambito dei beni culturali, e della cultura in generale, l’immissione di intelligenza nei sistemi ha straordinarie potenzialità in termini di conservazione, valorizzazione e fruizione del Patrimonio storico artistico. Cittadini e visitatori di una smarter city si aspettano di poter fruire in maniera nuova e intelligente anche dei beni artistici e storici. Grazie al lavoro svolto, il Poldi Pezzoli offre oggi un esempio di nuove modalità di fruizione dei beni culturali; entrando al Museo con il proprio smartphone, infatti, è oggi possibile ricevere informazioni e ascoltare la completa audioguida” – dichiara Angelo Failla, direttore Fondazione IBM Italia.
[A cura di Mauro Notarianni]