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Al Gore nuovo consigliere di amministrazione Apple

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Nelle prime ore pomeridiane di ieri, a Cupertino, è stato fatto un annuncio di quelli che pesano: nessun nuovo computer, ma un vice-presidente degli USA nel consiglio d’amministrazione, Al Gore.

L’ex vice di Clinton per otto anni e il quasi presidente degli Stati Uniti nel testa a testa delle ultime presidenziali USA, che hanno visto prevalere per una manciata di voti (in meno) il repubblicano George W. Bush, ora libero da impegni politici ufficiali, dato che ha negato la sua partecipazione alle prossime presidenziali, è stato messo sotto contratto da Apple per le quattro riunioni all’anno che si svolgeranno tra i consiglieri.

Brevi cenni dalla biografia: Albert Arnold Gore Jr., nato il 31 marzo 1948 a Washington D.C. e poi cresciuto a Carthage in Tennessee, di religione battista, figlio del senatore Albert Gore Senior e Pauline Gore, sposato nel 1970 con Mary Elizabeth “Tipper” Aitcheson, ha quattro figli.

E’ stato militare nella guerra del Vietnam, per sette anni ha fatto il reporter, per otto anni ha presenziato alla Camera e per altri otto al Senato, i successivi otto è stato il vice-presidente USA, fino al 2001, nella campagna presidenziale del 2000, Al Gore, si è più volte mostrato pubblicamente mentre usava un Thinkpad di IBM e, quando nel febbraio dello stesso anno, gli venne chiesto dalla Associated Press se usava un Mac o un PC il vice-presidente di allora rispose di aver fatto “switch” verso il PC per mancanza di software ad alto livello tecnologico, atteso per troppo tempo, ma contemporaneamente notò come l’iMac fosse un’ottima macchina.

Venticinque anni fa, Al Gore, nel congresso statunitense, introdusse per la prima volta il termine “Information Superhighway” ponendo le fondamenta di quello che negli anni a seguire si trasformò formalmente in Internet, spingendo le risorse della rete con le prime informatizzazioni in rete delle scuole e librerie statunitensi.

Fino a martedì il “board” di Apple era così composto: Bill Campbell (CEO di Intuit), Millard Drexler (CEO e presidente di J. Crew), Arthur D. Levinson (CEO e presidente di Genentech), Jerry York (CEO e presidente di MicroWarehouse) e Steve Jobs (CEO e co-fondatore di Apple).

Steve Jobs ha entusiasticamente dichiarato: “Al porta in Apple un incredibile saggezza e sapienza per aver contribuito al governo della più importante azienda del mondo -gli Stati Uniti- in qualità  di membro del Congresso, senatore e nostro quarantacinquesimo vice-presidente. Ma non solo, lui è un appassionato utente Mac che monta da solo i suoi video con FinalCut Pro. Al sarà  un eccezionale direttore e noi siamo eccitati ed onorati che lui abbia scelto Apple come prima azienda privata alla quale dare un contributo”.

Il vice-presidente ha così replicato: “Steve e il suo gruppo hanno fatto un incredibile lavoro per portare Apple ancora una volta al massimo livello mondiale. Sono stato particolarmente impressionato dal nuovo sistema operativo Mac OS X e dalla dedizione dell’azienda al movimento open source. La mia visione per il futuro è di lavorare assieme e contemporaneamente imparare dai membri del consiglio d’amministrazione, che hanno guidato questa società  nella sua leggendaria rinascita ispirata”.

Potrebbe anche essere un contributo “tecnologico” quello di Gore in Apple data la sua attitudine al mondo dei computer/internet ma già  un obiettivo è stato certamente raggiunto, la favolosa pubblicità  e la clamorosa notorietà  che questo annuncio procurerà  sulla stampa mondiale (guerra in Iraq permettendo).

Il mondo Mac e open source non può che essere felice di questo evento, se Bill Gates viene accolto con tutti gli onori nei parlamenti stranieri (come quello italiano), ora siamo certi che un vice-presidente degli Stati Uniti possa competere allo stesso livello per comunicare a chiunque le innovazioni di casa Apple.

Al Gore è stato anche però molto criticato a seguito di una famosa intervista alla CNN, concessa nel 1999, quando si attribuì l’onore della sostanziale invenzione di Internet.

L’unico dato che forse non conosceremo mai è lo stipendio che Apple deve ad Al Gore per il suo contributo nell’azienda del Macintosh.

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